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Nati in agosto

Compleanni in punta di penna

1 agosto 1819 - 28 settembre 1891

Sono un uomo piuttosto avanti negli anni. La natura della mia professione mi ha portato, nel corso degli ultimi tre decenni, in contatto, e non soltanto nel solito contatto, con una categoria di uomini interessante all'apparenza e in qualche modo singolare, sui quali, per quanto ne so, finora non è mai stato scritto nulla: mi riferisco ai copisti legali ovvero agli scrivani.

(da: Bartleby lo scrivano)

HERMAN MELVILLE

4 agosto 1792 - 8 luglio 1822

Cresceva in un giardino una Sensitiva che gli zeffiretti nutrivano di argentea rugiada; ed essa alla luce apriva le sue foglioline e le richiudeva sotto i baci della notte. E la Primavera, sentita ovunque come  lo spirito d'amore, si levò sul vago giardino: ed ogni fiore, ed ogni erba del bruno seno della terra si destò dai sogni del suo riposo invernale.

(da: La Sensitiva)

PERCY BYSSHE SHELLEY

5 agosto 1850 - 6 luglio 1893

Il bacio colpisce come il fulmine, l’amore passa come un uragano; poi la vita, di nuovo, si calma come il cielo e ricomincia come prima. Ci ricordiamo, forse, di una nuvola?

(da: Pierre e Jean)

GUY DE MAUPASSANT

8 agosto 1952

Nell'angolo, vicino al camino, ci sono due bottiglie di whisky vuote. Non capisco come mai il personale dell’albergo non le abbia portate via, ma le butterò nel cestino prima di scendere per la colazione, domattina presto.
Sono qui da dieci giorni e, negli ultimi tre, non ho scritto nulla. Non c’era più nulla da scrivere. Adesso invece qualcosa c’è.

(da: Il venditore di storie)

JOSTEIN GAARDER

9 agosto 1914 - 27 giugno 2001

Di Katri Kling si diceva che non le interessasse altro che i conti e il fratello. E ci si domandava da dove avesse preso quegli occhi gialli. Gli occhi di Mats erano azzurri com’erano stati quelli della madre, e nessuno ricordava più che aspetto avesse veramente avuto il padre, era passato tanto tempo da quando se n’era andato a nord per acquistare una partita di legname e non aveva più fatto ritorno, da quel forestiero che era. Al fatto che la gente abbia gli occhi più o meno azzurri si è naturalmente abituati, ma gli occhi di Katri erano quasi gialli come quelli del suo cane.

(da: L'onesta bugiarda)

TOVE JANSSON

10 agosto 1912 - 6 agosto 2001

Un gregge d’isole, l’una più piacevole e incantevole dell’altra, pascola in questo mare di sogno. Sorvegliate dall’isola più grande e principale, quella di Itaparica, popolata di truppe lusitane e olandesi, di tribù di indios e di popolazioni africane. Sul fondo delle acque, nel reame di Aioká, giacciono chiglie di caravelle armate in guerra, gentiluomini portoghesi e ammiragli batavi, coloni e invasori cacciati dai valorosi patrioti brasiliani. Itaparica, madre della patria appena costituita, terra di libertà nelle battaglie per l’indipendenza, nelle feste di gennaio.

(da: Santa Barbara dei fulmini)

JORGE AMADO

14 agosto 1876 - 13 gennaio 1960

La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina ch’io ero a sei, a dieci anni, ma come se l’avessi sognata. Un sogno bello, che il menomo richiamo della realtà presente può far dileguare. Una musica, fors’anche: un’armonia delicata e vibrante, e una luce che l’avvolge, e la gioia ancora grande nel ricordo.

Per tanto tempo, nell’epoca buia della mia vita, ho guardato a quella mia alba come a qualcosa di perfetto, come alla vera felicità.

(da: Una donna)

SIBILLA ALERAMO

15 agosto 1912 - 31 agosto 1973

Chiaro anche, che incolta io chiamo non già la persona attualmente priva di cultura, ma la persona che, qualunque sia il suo corredo culturale, non sente il bisogno di estenderlo. D’«incolti» vi è dovizia anche tra quei che seggono in cattedre o in accademici seggi: gente che non ha mai sentito il bisogno d’andar oltre il segno che le è bastato toccare per conseguire il seggio o la cattedra. Gente che non conosce «curiosità».
Colto secondo me è anche chi lo sia solo potenzialmente, in quanto cioè è «curioso».

(da: Diario)

GUIDO MORSELLI

17 agosto 1959

Ero l’unico della famiglia ad aver passato l’intera infanzia lí dentro. Da ragazzino, quando i miei genitori dovevano uscire, contavo quanti secondi mancavano al momento di prendere pieno ancorché temporaneo possesso della casa, e finché rimanevano fuori mi dispiaceva che dovessero tornare.

(da: Zona disagio)

JONATHAN FRANZEN

20 agosto 1885 - 1 marzo 1932

Dal ponte sopra la città odo le ritmiche cadenze mediterranee. I colli mi appaiono spogli colle loro torri a traverso le sbarre verdi ma laggiù le farfalle innumerevoli della luce riempiono il paesaggio di un’immobilità di gioia inesauribile. Le grandi case rosee tra i meandri verdi continuano a illudere il crepuscolo. Sulla piazza acciottolata rimbalza un ritmico strido: un fanciullo a sbalzi che fugge melodiosamente. Un chiarore in fondo al deserto della piazza sale tortuoso dal mare dove vicoli verdi di muffa calano in tranelli d’ombra: in mezzo alla piazza, mozza la testa guarda senz’occhi sopra la cupoletta. Una donna bianca appare a una finestra aperta. È la notte mediterranea.

(da: Canti orfici)

DINO CAMPANA

21 agosto 1862 - 25 aprile 1911

Il piccolo battello a vapore che fa il servizio postale una volta alla settimana, fra Nuova York, la più popolosa città degli Stati Uniti d’America settentrionale e la piccola borgata dell’isola Nantucket, quella mattina era entrato nel piccolo porto con un solo passeggero. Accadeva spesso, durante l’autunno, terminata la stagione balneare, che rarissime persone approdassero a quell’isola, abitata solo da qualche migliaio di famiglie di pescatori che non s’occupavano d’altro che d’affondare le loro reti nei flutti dell’Atlantico.

(da: Le meraviglie del Duemila)

EMILIO SALGARI
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22 agosto 1920 - 5 giugno 2012

Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia ove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà' l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi si sia là.

(da: Fahrenheit 451)

RAY BRADBURY

25 agosto 1891 - 5 maggio 1952

Le guglie del Duomo, che l’aurora sbiancava già vestita del manto dell’Italia, sorgevano a mazzi d’asparagi nel cielo di Milano. All’imbocco della Corsia dei Servi, intorno ai fuochi di un piccolo bivacco, i meneghini più mattinieri sorbivano in fretta el caffè del geneucc, che si beve in piedi poggiando tra un sorso e l’altro la chicchera sul ginocchio. 

(da: Narrate, uomini, la vostra storia)

ALBERTO SAVINIO

26 agosto 1880 - 9 novembre 1918

Bucarest è una bella città in cui si direbbe che Oriente e Occidente giungano a confondersi. Da un punto di vista puramente geografico si è ancora in Europa; ma si è già in Asia rispetto a certe usanze del paese, ai turchi, ai serbi e alle altre razze macedoni di cui si possono scorgere, nelle strade, pittoreschi esemplari. Tuttavia è un paese latino; i soldati romani che lo colonizzarono avevano senza dubbio il pensiero costantemente rivolto a Roma, allora capitale del mondo e capoluogo di tutte le raffinatezze.

(da: Le undicimila verghe)

GUILLAUME APOLLINAIRE

28 agosto 1749 - 22 marzo 1832

Come sono contento di essere partito! Mio caro amico, che cosa è mai il cuore dell’uomo! Abbandonare te che amo tanto, da cui ero inseparabile, ed essere contento! So che mi perdonerai. Tutti gli altri miei legami non erano forse destinati ad angustiare un cuore come il mio?

(da: I dolori del giovane Werther)

JOHANN W. von GOETHE

30 agosto 1811 - 23 ottobre 1872

Sul rovescio d’una delle tante colline calve e gobbe sparse nelle Lande, fra Dax e Mont-de-Marsan, si levava, sotto il regno di Luigi XIII, una di quelle dimore signorili che in Guascogna sono così comuni e a cui i contadini attribuiscono il titolo di castelli.

(da: Il Capitan Fracassa)

THÉOPHILE GAUTIER

2 agosto 1924 - 1 dicembre 1997

... quando si comincia a cercare il momento cruciale, determinante, il momento che ha cambiato tutti gli altri, ci si ritrova a faticare in un labirinto di falsi indizi e porte che si chiudono di botto. La mia fuga potrebbe benissimo essere iniziata quell’estate – ma ciò non mi dice dove cercare il germe del dilemma che si concluse, quell’estate, in una fuga. 

(da: La stanza di Giovanni)

JAMES BALDWIN

4 agosto 1859 - 19 febbraio 1952

Premio Nobel per la Letteratura 1920

Può piovere e tempestare, non è questo che importa: spesso una piccola gioia può impadronirsi d'un uomo in un giorno di pioggia e sospingerlo via con la sua felicità. Ci si sofferma e s'incomincia a guardar davanti a sé, di quando in quando si sorride e ci si guarda intorno. A che si pensa? A una lastra chiara in una finestra, a un raggio di sole nella lastra, alla vista su un ruscello o forse ad uno squarcio azzurro nel cielo.

(da: Pan)

KNUT HAMSUN

7 agosto 1909 - 6 luglio 1977

Quando si parlò e si discusse per la prima volta del monumento, Mariangela Eca non ne ebbe nemmeno sentore. I suoi due ragazzi erano morti da più di quattro anni, ma per lei era come se quel tempo non fosse passato.

Per tutti gli altri, a Cuadu, compresi coloro che avevano perduto un figlio, un nipote o il marito, la fine della guerra era già lontana: tanti e così profondi erano stati i mutamenti che anche in quella piccola città la guerra e il dopoguerra avevano portato. 

(da: Il disertore)

GIUSEPPE DESSÌ

9 agosto 1905 - 12 agosto 2001

Bisogna rompere con la regola classica della morale che rende l’uomo tributario di abitudini adottate una volta per tutte con la scusa di raggiungere con ciò un dato livello umano. Comportarsi invece secondo le esigenze estreme che derivano da una riflessione che non si dà tregua; se un’esigenza del pensiero può a ogni istante porsi in modo imprevedibile, ciò avviene perché essa può nascere dal comportamento stesso, il quale viene così esposto al discredito che colpisce ogni atteggiamento contraddittorio.

(da: Nietzsche e il circolo vizioso)

PIERRE KLOSSOWSKI

9 agosto 1920 - 6 novembre 2007

Imparai a leggere presto perché mia nonna mi insegnò prima che agli altri, e perché mi ero bruciato una gamba e dovevo restare immobile. Affrontai, capendo ben poco, La Bibbia e I Miserabili, ma non avevo molto da scegliere.
Trovavo spregevole Abramo che era pronto a sacrificare il figlio Isacco per fare piacere al Signore, e mi è rimasta la convinzione che fosse un gran farabutto, e alla mia innocente fantasia non dispiaceva quel miscuglio di patriarchi barbuti e di giova-nette che ballavano con pochi veli.

(da: Disonora il padre)

ENZO BIAGI

12 agosto 1942

Quando era piccola, Prisca si era sempre rifiutata di imparare a nuotare con la testa sott’acqua, come pretendevano suo padre e suo nonno. Era convinta che il mare, attraverso i buchi delle orecchie, potesse entrarle nel cervello. E un cervello annacquato, si sa, funziona male. Forse che il nonno, quando lei non capiva al volo qualcosa, non le diceva spazientito: — Ma ti è andato in brodo il cervello?

(da: Ascolta il mio cuore)

BIANCA PITZORNO

14 agosto 1947

IL mattino del 14 aprile 1912 Annabelle Worthington stava leggendo nella biblioteca della casa di famiglia, affacciata su un grande giardino. Cominciavano ad apparire i primi segni della primavera, i giardinieri avevano piantato i fiori e tutto mostrava l’aspetto migliore per l’imminente ritorno dei suoi genitori. L’abitazione in cui viveva con loro e il fratello maggiore, Robert, era una maestosa dimora situata all’estremità settentrionale della Fifth Avenue, a New York. I Worthington, come la famiglia di sua madre, i Sinclair, erano direttamente imparentati con i Vanderbilt e gli Astor, e in un modo o nell’altro in rapporto con tutte le più importanti famiglie di New York.

(da: Una donna libera)

DANIELLE STEEL

16 agosto 1902 - 4 luglio 1974

Era una giovane donna attraente, la signorina Taverner, di statura superiore alla media, abituata negli ultimi quattro anni a sentirsi definire una fanciulla di notevole avvenenza; ma lei non ammirava affatto la propria bellezza, di un genere che era propensa a disprezzare. 

(da: Il dandy della Reggenza)

GEORGETTE HEYER

18 agosto 1912 - 25 novembre 1985

Un giorno di gennaio dell’anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomeriggio di libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del dopopranzo, e a quell’ora, come d’uso, poca gente girovagava per le strade. Nessuno dei passanti, poi, guardava il soldato, perché i Tedeschi, pure se camerati degli Italiani nella corrente guerra mondiale, non erano popolari in certe periferie proletarie. Né il soldato si distingueva dagli altri della sua serie: alto, biondino, col solito portamento di fanatismo disciplinare, e, specie nella posizione del berretto, una conforme dichiarazione provocatoria. 

(da: La Storia)

ELSA MORANTE

20 agosto 1890 - 15 marzo 1937

Ritengo che la cosa più misericordiosa al mondo sia l’incapacità della mente umana a mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Viviamo su una placida isola di ignoranza nel mezzo del nero mare dell’infinito, e non era destino che navigassimo lontano. Le scienze, ciascuna tesa nella propria direzione, ci hanno finora nuociuto ben poco; ma, un giorno, la connessione di conoscenze disgiunte aprirà visioni talmente terrificanti della realtà, e della nostra spaventosa posizione in essa che, o diventeremo pazzi per la rivelazione, o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.

(da: Il richiamo di Cthulhu)

HOWARD P. LOVECRAFT 

21 agosto 1956

Orlando emanava una forza oscura. Nel profondo del suo ventre gorgogliava un’energia primitiva. La bocca ampia, atteggiata a una smorfia minacciosa, attraversava da parte a parte la mascella squadrata. Il labbro, un’enorme lamina concava, sporgeva in avanti e in fuori, pronto ad azzannare.

(da: La miscela segreta di casa Olivares)

GIUSEPPINA TORREGROSSA

24 agosto 1899 - 14 giugno 1986

La gioventù era dispersa nell’ombra e ognuno pensava di essere solo. Eravamo simili all’innamorato che afferma che il suo petto è l’unico gonfio d’amore e al ramo infuocato sul quale pesa settembre e che non conosce i viali in festa. Con orgoglio credevamo nella nostra solitudine fittizia di dèi o di isole fiorite ed eccezionali nella sterilità del mare e sentivamo ascendere alle spiagge dei nostri cuori la bellezza urgente del mondo, che ci pregava all’infinito di fissarla in versi.

(da: Inquisizioni)

JORGE LUIS BORGE

25 agosto 1923 - 22 settembre 2013

Mi sembra opportuno parlare ora del sogno che accompagnò Bashur per tutta la vita e che non poté mai vedere realizzato. Fu una costante nel suo destino, ostinata come nessun'altra e, per i suoi amici, la più commovente. Si trattava della sua incessante ricerca in tutti i porti della terra della nave da carico ideale, il cui profilo, stazza e motore, Abdul aveva sempre presente. Su di essa voleva passare il resto dei suoi giorni, navigando per i mari del mondo, a fianco di un capitano che, come Bashur, sapesse apprezzarne l'eleganza delle linee e l'ottima tenuta. Alla ricerca di un così improbabile sogno, il nostro amico passò buona parte della sua esistenza.

(da: Abdul Bashur, sognatore di navi)

ÁLVARO MUTIS

26 agosto 1904 - 4 gennaio 1986

Svegliarsi è cominciare a dire sono e ora. Poi ciò che si è svegliato resta sdraiato per un momento a osservare il soffitto e dentro se stesso finché non abbia riconosciuto Io, e da questo dedotto Io sono-, Io sono ora. Qui viene dopo ed è, almeno in negativo, rassicurante; poiché stamane è qui che si aspettava di trovarsi; come dire a casa propria.

Ma ora non è semplicemente ora. Ora è anche un freddo promemoria; un'intera giornata più di ieri, un anno di più dell'anno scorso. 

(da: Un uomo solo)

CHRISTOPHER ISHERRWOOD

28 agosto 1920 - 25 dicembre 1986

Il colpo di stato del 25 luglio, per cui tutti i poteri, dalle mani di Mussolini, ritornarono e si accentrarono nella monarchia, ebbe come caratteristica ben definita di essere opera di uno stretto numero di persone. Fu la cerchia dei generali, dei grandi industriali, dei funzionari di corte, a preparare ed attuare il colpo di stato, a regalare, una bella mattina, al popolo italiano una sottospecie di libertà.

(da: Partigiani della montagna)

GIORGIO BOCCA
Isabel Allende

2 agosto 1942

Erano di moda le minigonne, gli stivali con la zeppa e gli occhi truccati di nero, che Lucía adottò, e gli hippy, i figli dei fiori che una piccola minoranza di ragazzi cileni imitava ballando sotto gli effetti della droga con i tamburelli e facendo l’amore nei parchi, come a Londra e in California. Lucía non arrivò a tanto, perché sua madre non le avrebbe mai permesso di mescolarsi con quei bucolici degenerati, come li definiva.

(da: Oltre l'inverno)

ISABEL ALLENDE

4 agosto 1904 - 24 luglio 1969

Non conosco né la mia vita né le mie opere. Tutto quello che so è che il mio passato mi viene dietro come la coda nebulosa di una cometa; quanto alle opere, non è che ne sappia molto di più.
Oscurità e magia

(da: Testamento)

WITOLD GOMBROWITZC

8 agosto 1901 - 26 settembre 1993

Era la figlia di un funzionario pietroburghese che aveva raggiunto il grado di consigliere effettivo di Quinta classe, un uomo dal viso lungo e stretto, diffidente, malaticcio, sempre scontento di tutto. Sua madre somigliava a tal punto alle mogli di altri funzionari pietroburghesi che dopo la sua morte (aveva quattordici anni compiuti quando la perse) Tanja non riusciva più a distinguerla nel ricordo dalle altre signore che frequentavano la loro casa, che la prendevano per il mento facendole male, che tra loro parlavano – con risatine isteriche, giocherellando leziosamente con le “lorgnettes” – di domestici, negozi e comitati di beneficenza.

(da: Il lacché e la puttana)

NINA BERBEROVA

9 agosto 1908 - 8 luglio 1979 

Ci sono libri noiosi, illeggibili, svagati, farneticanti, incresciosi, massacranti, e ciascuno, specie col vento che tira, ne ha qualche esperienza: confessiamo di non esserci fin qui imbattuti in uno come questo di cui si vorrebbe ora parlare; uno che ponga a più dura prova la buona volontà, la resistenza al tedio, l’equilibrio nervoso, o qualsivoglia altra qualità del recensore onesto. 

(da: Gogol' a Roma)

TOMMASO LANDOLFI

9 agosto 1950

Lungo una strada tortuosa e stretta, che percorre una valle solitaria, aspra quanto serve per intimorire il viandante, a un certo punto compare una curva. Su quel gomito d’asfalto, poco sotto un gradino di roccia, spunta improvvisa come un saluto una casa d’apparenza antica. È una casupola umile, fatiscente, di forma inusuale, con finestre che almeno da un fianco guardano dolenti il viavai delle automobili. Le imposte si aprono verso l’alto come ciglia sopra occhi malinconici. Sul tetto il peso degli anni ha premuto come il pugno di un gigante, lasciando orme concave e bugne scomposte.

(da: La casa dei sette ponti)​

MAURO CORONA

12 agosto 1947

Dalla fermata della corriera si vedeva una valle intristita. Il malvagio cinipide e il perfido smog avevano abbattuto castagni secolari e soffocato frutteti. Ma la nebbia dorata, intrisa di sole, era la stessa di tanti anni prima, quel mattino che Prendiluna, al suo primo incarico di insegnante, aveva lasciato la casa nel bosco per andare in città.
Allora quell’utile automezzo si chiamava Corriera, ed era blu, cigolante e coi sedili bitorzoluti. Dalle buste dei passeggeri spuntavano zampe di galline e crani di caciotte. Adesso si chiamava Bus Suburbano. Era un drago rosso con le antenne e lussuosi interni grigio perla, e c’era anche la presa per ricaricare il telefonino.

(da: Prendiluna)

STEFANO BENNI

15 agosto 1771 - 21 settembre 1832

Sotto il regno degli ultimi Stuardi, il regio Consiglio privato adoperava tutti i modi posti in sua facoltà per abbattere lo spirito di puritanismo, che formò, può dirsi, il carattere del governo precedente; ed era ad un tempo sollecito di far rigermogliare quelle feudali instituzioni, che unendo al signore il vassallo, poteano come il Consiglio sperava, collegare e questo e quello più saldamente alla corona. I magistrati ordinavano frequenti rassegne, esercizi militari, talvolta giuochi e passatempi.

(da: I puritani di Scozia)

WALTER SCOTT

17 agosto 1953

Premio Nobel per la Letteratura 2009

Ho visto il tempo venturo. Accanto all’altare laterale, sopra una colonna, c’era il Santo con un mantello grigio e una pecora attorno alla nuca, come un colletto. Quella pecora attorno alla nuca è il silenzio. Ci sono cose di cui non si parla. Ma io so di cosa parlo quando dico che il silenzio sulla nuca è diverso dal silenzio nella bocca.

(da: L'altalena del respiro)

HERTA MÜLLER

19 agosto 1961

Enorme, grigia e imponente, Ashdown sorgeva su un promontorio, a una ventina di metri dalla viva parete della scogliera, ed era lì da più di un secolo. Per tutto il giorno i gabbiani ruotavano intorno alle sue guglie e torricelle con strida rauche e luttuose. Per tutto il giorno e per tutta la notte le onde si scagliavano forsennate contro la barriera di roccia, diffondendo un ruggito senza fine, come di traffico intenso, per le camere glaciali e i corridoi intricati ed echeggianti della vecchia casa

(da: La casa del sonno)

JONATHAN COE

20 agosto 1928 - 18 luglio 2019

Una famiglia non si sceglie: nasci e te la trovi intorno che ti sorride. Buoni o cattivi che siano, i parenti non si possono permutare come se fossero auto. Io sono stato fortunato: erano tutte persone di animo gentile.

Sono nato e cresciuto in una casa piena di gente. Quando ci riunivamo per il pranzo sembrava sempre che ci fosse una festa. A capotavola, a impartirci due volte al giorno la benedizione con l’acqua santa, si piazzava la nonna materna. Ci guardava per un attimo con l’occhialetto, per vedere se eravamo tutti attenti, e poi biascicava qualcosa in latino che non sono mai riuscito a capire.

(da: Sono stato fortunato)

LUCIANO DE CRESCENZO

22 agosto 1893 - 7 giugno 1967

Vediamo. La solitudine è la salvaguardia della mediocrità e l'austera compagna del genio. La coerenza è il fantasma delle menti piccole. Talvolta ricordiamo l'emozione con tranquillità. Il cinico è colui che conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla. Quel vecchio amabile cinico è uno che... auff, ecco ancora la testa di Re Carlo. Ma devo controllarmi: vediamo. L'evidenza dei fatti è come una trota nel latte. Ogni stigma serve a vincere il dogma. Se vuoi sapere che pensa Dio dei quattrini devi guardare coloro che da Lui li hanno avuti. Se nessuno avesse imparato a leggere pochissimi...

(da: Il mio mondo è qui)

DOROTHY PARKER

24 agosto 1936

La London Library era il suo luogo favorito. Era un edificio trascurato ma decoroso, trasudava storia ma era abitato da poeti e pensatori in carne e ossa, che potevi incontrare accovacciati sulle basi metalliche scanalate degli scaffali, o sui pianerottoli, impegnati in piacevoli conversazioni. Carlyle era passato di qui, tra queste scansie aveva camminato George Eliot. Roland ne vedeva le sottane di seta nera, gli strascichi di velluto che frusciavano compressi tra i Padri della Chiesa, ne sentiva il passo fermo risuonare sul metallo tra i poeti tedeschi. 

(da: Possessione)

ANTONIA SUSAN BYATT

25 agosto 1946

Questa non è la mia casa, è la mia tana. Qui l’unica persona che accolgo è mia sorella. Mia sorella io l’adoro, e quando viene a trovarmi sono felice, anche se so che non rimarrà a lungo e dopo ch’è partita mi rattristo. Viene sempre lei da me, perché lei viaggia, io sto fermo.

Io, se penso alla parola “viaggio”, penso alla fuga, e se penso alla strada, mi vedo imprigionato in un vicolo cieco. La sola idea di affrontare uno spostamento mi scaraventa in un abisso di domande angosciose, a cominciare dalle prime: che senso ha muoversi? Per andare dove? 

(da: La figlia del sole)

NADIA FUSINI

26 agosto 1913 - 30 maggio 2022

Piazza Grande era vuota, smarrita, dominata da una lieve brezza che con abile astuzia riusciva a raggirare l’estate. Sui chiaroscuri della facciata del palazzo comunale le ombre si andavano addensando, le due statue di Mihec e Jakec impugnavano immobili il martello, pronte a lasciarlo cadere sulla campana di bronzo al momento opportuno.

(da: Qui è proibito parlare)

BORIS PAHOR

30 agosto 1797 - 1 febbraio 1851

Il suo corpo risultava proporzionato, poiché avevo modellato le sue forme secondo i canoni della bellezza, ma quale bellezza? Mio Dio! La pelle giallognola era tesa su un intreccio di muscoli e arterie, i capelli erano morbidi e di colore nero lucente, i denti di un biancore perlaceo: questa apparente armonia, però, rendeva più orrido il contrasto con gli occhi acquosi, che risultavano quasi di colore identico alle orbite grigiastre in cui affondavano, l’incarnato poi era terreo, le labbra nere e tirate.

(da: Frankenstein)

MARY SHELLEY
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