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Nati in settembre

Compleanni in punta di penna

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1 settembre 1940

ANNIE ERNAUX

Ci sono esseri che sono sommersi dalla realtà degli altri, dal loro modo di parlare, accavallare le gambe, accendere una sigaretta. Invischiati nella presenza degli altri. Un giorno, o piuttosto una notte, sono trascinati nel desiderio e nella volontà di un unico Altro. Ciò che credevano di essere scompare. Si dissolvono, e guardano il proprio riflesso agire, obbedire, trascinati nel corso sconosciuto delle cose. Sono sempre in ritardo sull'Altro, sulla sua volontà costantemente avanti di una mossa. Una volontà che non raggiungono mai.

(da: Memoria di ragazza)

Dario Bellezza

5 settembre 1944 - 31 marzo 1996

DARIO BELLEZZA

Dio mi moriva sul mare

azzurro, sul suo pattino dove

mi aveva invitato ad andare.

 

Ma fu la gelosia, la normalità

dei ragazzi a spingermi a rifiutare,

ad alzare le spalle alle battute

salaci.

 

L'odore del mare riempiva

le navi e tu cantavi negli occhi

ridarella di vittoria.

(da: Invettive e licenze)

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9 settembre 1908 - 27 agosto 1950

CESARE PAVESE

A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all’improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline.

(da: La bella estate)

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15 settembre 1914 - 8 marzo 1999

ADOLFO BIOY CASARES

Mi accorgo con disappunto che queste pagine si stanno trasformando in un testamento. Se devo rassegnarmi a una cosa del genere, farò in modo che le mie affermazioni si possano provare; altrimenti, al minimo sospetto di menzogna, nessuno mi crederebbe quando dico che mi hanno condannato ingiustamente. Apporrò come epigrafe a questa relazione il motto di Leonardo – Ostinato rigore – e cercherò di seguirlo.

(da: L’invenzione di Morel)

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20 settembre 1902 - 13 ottobre 1989

CESARE ZAVATTINI

Se ne vanno le ore, battendo le ali. Addio ore sedici e trenta, non vi vedrò mai più. Come si può lavorare? Un po’ di pace, fermatevi un momento. Arrivano le diciassette e un minuto e un decimo di secondo seguite dalle diciassette un minuto e un nono di secondo. Vedrò le isole di madreperla, sabato andrò su un cigno, ma queste diciassette e quarantanove non torneranno.

(da: I poveri sono matti)

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21 settembre 1866 - 13 agosto 1946

H. G. WELLS

L’oggetto che il Viaggiatore nel Tempo teneva in mano consisteva in una struttura metallica lucente, poco più grande d’un piccolo orologio a pendolo, fatto con molta accuratezza: era in parte d’avorio, in parte di cristallo trasparente. E ora devo essere chiaro, poiché quanto segue - a meno che non si accetti la spiegazione del costruttore - è assolutamente incredibile.

(da: La macchina del tempo)

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21 settembre 1947

STEPHEN KING

Un bambino in impermeabile giallo e stivaletti rossi correva allegramente dietro alla barchetta di carta. La pioggia era tutt'altro che cessata, ma la sua violenza si andava finalmente allentando. Tamburellava sul cappuccio giallo del bimbo e suonava alle sue orecchie come pioggia su una tettoia: un rumore amico, quasi intimo. Il bambino con l'impermeabile giallo era George Denbrough. Aveva sei anni.

(da: IT)

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25 settembre 1897 - 6 luglio 1962

WILLIAM FAULKNER

Seduta sul bordo della strada, guardando il carro che viene su per la salita verso di lei, Lena pensa, ‘Arrivata fino a qui dall’Alabama: una bella distanza. Tutto a piedi fin dall’Alabama. Una bella distanza’. Pensando non è neanche un mese che sono in viaggio e sono già in Mississippi, più distante da casa di quanto sono mai stata. Ora sono più distante dalla segheria di Doane di quanto sono mai stata da quando avevo dodici anni

(da: Luce d'agosto)

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28 settembre 1899 - 4 gennaio 1977

ACHILLE CAMPANILE

Voglion che tutti, ai primi chicchirichì di quelle insopportabili bestie che sono i galli, balzino dal letto. Ma perché? Chi li prega di prendersi tanta pena? Sosteniamo forse, noi che ci alziamo tardi, la necessità che tutti s'alzino tardi? C'è qualcuno di noi che ambisca d'avere imitatori e seguaci? Nemmen per sogno. Chi s'alza tardi si contenterebbe anche d'esser l'unico nel mondo a farlo. Purché lo lascino dormire, non cerca d'imporre teorie. Al contrario, mio zio mi riempie la testa con le sue: «Devi mutar vita, Serenello, ti rovini ad alzarti a quest'ora. Lèvati la mattina presto. Fa' una bella passeggiata»

(da: In campagna è un'altra cosa)

Elie Wiesel

30 settembre 1928 - 2 luglio 2016

ELIE WIESEL

Premio Nobel per la pace 1986

 

Lo chiamavano Moshé lo Shammàsh [Parola ebraica: inserviente, N.d.T.], come se dalla vita non avesse avuto un cognome. Era il factotum di una sinagoga chassidica. Gli ebrei di Sighet - questa piccola città della Transilvania dove ho trascorso la mia infanzia - gli volevano molto bene. Era molto povero e viveva miseramente. Di solito gli abitanti della mia città, anche se aiutavano i poveri, non è che li amavano tanto: Moshé lo Shammàsh faceva eccezione. Non dava fastidio a nessuno, la sua presenza non disturbava nessuno. Era diventato maestro nell’arte di farsi insignificante, di rendersi invisibile.

(da: La notte)

Giovanni Verga

2 settembre 1840 - 27 gennaio 1922

GIOVANNI VERGA

Suonava la messa dell'alba a San Giovanni; ma il paesetto dormiva ancora della grossa, perché era piovuto da tre giorni, e nei seminati ci si affondava fino a mezza gamba. Tutt'a un tratto, nel silenzio, s'udì un rovinìo, la campanella squillante di Sant'Agata che chiamava aiuto, usci e finestre che sbattevano, la gente che scappava fuori in camicia, gridando:
- Terremoto! San Gregorio Magno!

(da: Mastro don Gesualdo)

Andrea Camilleri

6 settembre 1925 - 17 luglio 2019

ANDREA CAMILLERI

S’attrovava in una radura davanti a un boschetto di castagni, il tirreno era tutto cummigliato da ’na specialità di margherite russe e gialle che lui non aviva viduto mai ma dalle quali nisciva fora un profumo che ’mbarsamava l’aria. Gli vinni gana di caminare a pedi nudi e si stava calanno per slacciarisi le scarpi quanno dal boschetto sintì arrivari un forti sono di ciancianeddri. Si firmò ad ascutari e vitti nesciri ’na mannara di crapuzzi bianche e marrò, ognuna delle quali aviva un collarino di cianciani. Mentri che le vestie gli s’avvicinavano, il ciancianiddrìo divinni un sono unico, ’nsistenti, ’nterminabili, acuto. E criscì tanto di volumi da darigli ’na sensazioni di fastiddio alle recchie.

(da: Il metodo Catalanotti)

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10 settembre 1890 - 26 agosto 1945

FRANZ WERFEL

I contadini e gli operai armeni, dopo aver peregrinato all'estero in cerca di guadagno, sogliono tutti ritornare, foss'anche dall'America, ai loro tetti natii; non così i grandi borghesi arricchiti. Questi fabbricano le loro ville sfarzose sulla costa di Cannes, nei giardini di Eliopoli, o per lo meno sulle pendici del Libano nei dintorni di Beirut.

(da: I Quaranta Giorni del Mussa Dagh)

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19 settembre 1911 - 19 giugno 1993

WILLIAM GOLDING

In qualche parte del cielo, sopra la curva oscura del mondo, il sole e la luna e-sercitavano la loro attrazione, e la superficie dell'acqua, sul pianeta terra, si gonfiava leggermente da una parte, mentre la massa solida girava. La grande onda della marea veniva avanti su tutta l'isola e l'acqua si alzava. Adagio adagio, circondato da una frangia di forme lucenti che sembravano indagare, il corpo morto di Simone, fatto d'argento anch'esso sotto le costellazioni tranquille, si mosse verso il mare aperto.

(da: Il Signore delle mosche)

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20 settembre 1951 - 11 settembre 2022

JAVIER MARÍAS

Erano loro due che mi piacevano, loro due insieme. Non li osservavo con invidia, era assolutamente così, ma con il sollievo di verificare che nella vita reale si poteva trovare quella che secondo la mia impressione doveva essere una coppia perfetta.

(da: Gli innamoramenti)

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21 settembre 1923 - 4 agosto 2020

SERGIO ZAVOLI

Vorrei partire, Andrea, da un ricordo che può darti l’idea del tempo in cui si colloca il libro. Sta in un episodio nel quale, dando voce al mio linguaggio di bambino, racconto ciò che accadde nella casa di Rimini.

Una sera, a tavola, dissi che sognavo a colori. Mia mamma piegò lentamente il tovagliolo e dopo disse: «Bisognerà portarlo dal dottore!».

(da: Il ragazzo che io fui)

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24 settembre 1896 - 21 dicembre 1940

FRANCIS S. FITZGERALD

Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante. Recentemente è diventato un ritrovo estivo di gente importante e alla moda; dieci anni fa, quando in aprile la clientela inglese andava verso il Nord era quasi deserto. Ora molte villette vi si raggruppano intorno; ma quando questa storia incomincia, soltanto i tetti di una dozzina di vecchie ville marcivano come ninfee in mezzo ai pini ammassati tra l’Hótel des Étrangers di Gausse e Cannes, cinque miglia più in là.

(da: Tenera è la notte)

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25 settembre 1966

NICCOLÒ AMMANITI

Aveva tre, forse quattro anni. Era seduto composto sopra una poltroncina di finta pelle, il mento piegato sulla maglietta verde a maniche corte. Il risvolto dei jeans sulle scarpe da ginnastica. In una mano stringeva un trenino di legno che gli pendeva tra le gambe come un rosario.

(da: Anna)

Miguel de Cervantes

29 settembre 1547 - 23 aprile 1616

MIGUEL DE CERVANTES

In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in un piatto piú di vacca che di castrato, carne fredda per cena quasi ogni sera, uova e prosciutto il sabato, lenticchie il venerdí e qualche piccioncino di rinforzo alla domenica. A quello che restava davano fondo il tabarro di pettinato e i calzoni di velluto per i dí di festa, con soprascarpe dello stesso velluto, mentre negli altri giorni della settimana provvedeva al suo decoro con lana grezza della migliore.

(da: Don Chisciotte della Mancia)

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30 settembre 1952

LELLA COSTA

Molti anni fa avevo un fidanzato, il che non è esattamente una notizia. In realtà non era neanche esattamente un fidanzato, almeno non in senso tradizionale: erano già anni di precariato diffuso, quindi diciamo che era piuttosto un fidanzato interinale, ecco. Comunque era molto simpatico, ma aveva un difetto: ignorava la puntualità, o meglio ignorava proprio il concetto di tempo, almeno nel senso di orario. La frase «Passo a prenderti alle nove» voleva dire che si sarebbe palesato in un momento imprecisabile a partire dalle nove, e se dimenticavi di chiedergli «Di stasera o di domattina?» era un problema tuo. Mio, cioè.

(da: Come una specie di sorriso)

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2 settembre 1894 - 27 maggio 1939

JOSEPH ROTH

Il nostro nome è Trotta. La nostra casata è originaria di Sipolje, in Slovenia. Casata, dico; perché noi non siamo una famiglia. Sipolje non esiste più, da tempo ormai. Oggi, insieme con parecchi comuni limitrofi, forma un centro più grosso. Si sa, è la volontà dei tempi. Gli uomini non sanno stare soli. Si uniscono in assurdi aggruppamenti, e soli non sanno stare neanche i villaggi. Nascono così entità assurde. I contadini sono attratti dalla città e gli stessi villaggi aspirano per l'appunto a diventare città.

(da: La cripta dei cappuccini

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8 settembre 1919 - 19 dicembre 1992

GIANNI BRERA

Il Po è traditore, mi hanno insegnato a pensare fin da piccolo. Andare a nuotare in Po significa farlo a proprio rischio e pericolo. Il rivaiolo padano diventa vir agli occhi dei suoi paesani se riesce a traversare Po e tornare nuotando. Nei suoi vizi osteo-muscolari è evidente l’influsso diverso delle due rive: chi sta sulla sinistra punta il remo per risalire manovrandolo contro il bordo destro del suo battello, chi sta sulla destra lo manovra sul bordo opposto.

(da: Storie dei lombardi)

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15 settembre 1890 - 12 gennaio 1976

AGATHA CHRISTIE

Erano circa le cinque di una mattina d’inverno, in Siria. Lungo il marciapiede della stazione d’Aleppo era già formato il treno che gli orari ferroviari internazionali indicavano pomposamente col nome di Taurus Express, e che consisteva in due vetture ordinarie, un vagone-letto e un vagone-ristorante con annesso cucinino.

(da: Assassinio sull’Orient-Express)

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19 settembre 1926 - 15 gennaio 2012

CARLO FRUTTERO

Un minimo di prudenza, di buonsenso, dice lui. Un massimo di fifa, dico io, perché Cesare è un fifone, un vigliaccone, l’ho toccato con mano le mille volte. Del resto tutti gli uomini sono grosso modo così, niente grane, per la carità, niente complicazioni. È per questo che vanno con le puttane: un momento di dolce intimità in macchina, paghi il dovuto e chi s’è visto s’è visto, anche se poi salta fuori che si sono beccati il virus.

(da: Donne informate sui fatti)

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20 settembre 1948

GEORGE R. R. MARTIN

Oltre la finestra l’acqua s’infrangeva contro i pali di sostegno dei camminamenti di legno lungo il canale. Dirk t’Larien sollevò lo sguardo e vide un’imbarcazione nera e bassa transitare lentamente sotto la luce della luna. In piedi a poppa, incurvata su un palo nero e sottile, c’era una solitaria figura. Si stagliava netta contro la luna di Braque, sempre più alta nel cielo, grande come un pugno, molto vivida.

(da: La luce morente)

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21 settembre 1944

FANNIE FLAGG

A Elmwood Springs, quasi tutti quelli che avevano una stanza in più prendevano un pensionante. A quel tempo non esistevano ancora né alberghi, né appartamenti, ma gli scapoli avevano bisogno di qualcuno che si prendesse cura di loro e le donne sole di un posto rispettabile in cui vivere. Che gli facesse comodo o meno qualche dollaro extra la settimana, molti consideravano un dovere cristiano accoglierli, e alcuni di questi pensionanti rimanevano per anni.

(da: In piedi sull'arcobaleno)

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24 settembre 1943 - 25 marzo 2012

ANTONIO TABUCCHI

La scoperta (e la fascinazione) della letteratura venne con l'adolescenza grazie a un libro "magico" che per me continua ad essere magico, L'isola del tesoro. La casa editrice si chiamava Giunti-Marzocco e aveva una bella collana di libri per ragazzi. Quel libro mi trasportò verso oceani favolosi, era un vento che non gonfiava solo le vele del vascello salpato alla ricerca del tesoro ma muoveva soprattutto le ali dell'immaginazione. Seguendo la fantasia, ma confidando nel principio di realtà, cercavo quell'isola sul mio atlante, che fu l'altro libro "magico". Era l'atlante De Agostini.

(da: Viaggi e altri viaggi)

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26 settembre 1929 - 23 novembre 2016

VITTORIO SERMONTI

Se avessero sparato a mio fratello, che dire? e nel caso, perché tentare di dirlo? Mi riservo di rispondere quando mi verrà fatto se mai dovesse venirmi fatto. Intanto, visto che un’ipotesi di questo genere mi ossessiona da un pezzo (ossessiona: non esageriamo), vedrò di mettere le mani avanti con una descrizione piuttosto dettagliata del luogo dove la cosa sarebbe potuta succedere, dove poco mancò non succedesse, cioè del vano d’ingresso del villino contrassegnato dal civico 41 di un largo viale in zona Fiera di Milano, largo e viale sebbene detto via — via del Domenichino.

(da: Se avessero)

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30 settembre 1924 - 25 agosto 1984

TRUMAN CAPOTE

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c'è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorkese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d'afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso.

(da: Colazione da Tiffany)

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