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Nati in luglio

Compleanni in punta di penna

GEORGE SAND

1luglio 1804 – 8 giugno 1876

Oh! se tutto fosse pittura, la vita intera di un artista minuzioso potrebbe consumarsi davanti a una di queste stradine dalla prospettiva movimentata! Ma si tratta di ben altro, si tratta di andare avanti, di comprendere, di vivere, se è possibile!

(da: La Daniella)

HERMANN HESSE

2 luglio 1887 - 9 agosto 1962

Premio Nobel per la Letteratura 1946

Quella parte di vita che sottraevo alla potenza delle tenebre, la offrivo in sacrificio alle potenze della luce. Non aspiravo al piacere ma alla purezza, non alla felicità ma alla bellezza spirituale.

(da: Demian)

NATHANIEL HAWTHORNE

4 luglio 1804 - 19 maggio 1864

Il pubblico è di temperamento dispotico, è capace di negare la più elementare giustizia, quando questa è reclamata con troppa ostinazione come un diritto; ma quasi altrettanto spesso accorda più di quel che è dovuto, quando si fa appello, come piace ai despoti che venga fatto, esclusivamente alla sua generosità.

(da: La lettera scarlatta)

OLIVER SACKS

9 luglio 1933 - 30 agosto 2015

Continuavo a tormentare i miei genitori tempestandoli di domande. Da dove veniva il colore? Perché mia madre usava l'ansa di platino appesa sulla stufa per accendere il bruciatore del gas? Che succedeva allo zucchero quando lo si mescolava al tè? Dove andava a finire? Perché l'acqua si agitava quando bolliva?

(da: Zio Tungsteno)

MARCEL PROUST

10 luglio 1871 - 18 novembre 1922

A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: «Mi addormento». E, mezz’ora più tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po’ particolare; mi sembrava d’essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalità di Francesco I e Carlo V

(da: Alla ricerca del tempo perduto)

GIUSEPPE PEDERIALI

16 luglio 1937 - 3 marzo 2013

La cattedrale incompiuta si erge bianca sotto la luna e sembra tentare di saldarsi al cielo. Le case della città, quelle di paglia e fango, e le poche di mattoni, appaiono misere ombre al confronto del monumento che dovrà sancire la superiorità della Chiesa secondo la riforma voluta da Gregorio. Wiligelmo, insonne, si aggira tra pareti e impalcature, tra cumuli di pietre e di sabbia. Muratori, manovali, carpentieri e scalpellini dormono, e il silenzio anticipa la sacralità dell'edificio.

(da: L'Osteria Della Fola)

ARCHIBALD J. CRONIN

19 luglio 1896 - 6 gennaio 1981

La primavera del 1879 fu insolitamente precoce e generosa.
Nelle terre della Bassa Scozia il verde del grano primaticcio tappezzò i campi dovunque, i germogli dei castagni sbocciarono in aprile, e le siepi di biancospino lungo le strade che serpeggiavano bianche attraverso la campagna, fiorirono un mese prima del tempo.

(da: Il castello del cappellaio)

NUTO REVELLI

21 luglio 1919 - 5 febbraio 2004

Avevo nove o dieci anni quando balbettai questo giuramento: «Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del duce e di servire con tutte le mie forze e, se necessario, col mio sangue, la causa della rivoluzione fascista».
Ricordo ancora come la scuola divenne una caserma: i maestri in camicia nera, noi in camicia nera.

(da: La guerra dei poveri)

VITALIANO BRANCATI

24 luglio 1907 - 25 settembre 1954

Quando il cielo di Catania è fosco di scirocco, la luna vi si stempera come un'arancia disfatta; una polvere appena appena luminosa avvolge gli uomini e gli edifici, e l'intero universo sembra disegnato su un vetro sporco. Allora, se in una terrazza si svolge un ballo di gala, non c'è abito né gioiello che riesca a scintillare, e i visi cerei delle ragazze sono coperti di sonno. 

(da: Don Giovanni in sicilia)

CARLO SGORLON

26 luglio 1930 - 25 dicembre 2009

Il bosco di Bolcjâr, quelli vicino alla Poce de strie, i prati di Tesis erano soltanto alcuni dei miei feudi, che io potevo vedere dalla soffitta di casa. E a me pareva che per ognuno di quei possessi mi spettasse qualche titolo sconosciuto, che un giorno mi sarebbe stato attribuito, con solenni cerimonie e fastose investiture.

(da: I sette veli)

ERMANNO REA

28 luglio 1927- 13 settembre 2016

Il suo gaudio mattutino, Spasiano detto Malommo, lo coltiva con ansiosa voluttà fin dal momento del risveglio. Apre gli occhi, e subito il ricordo dell’ineffabile aroma mette in subbuglio i suoi sensi. Poco dopo, di fronte alla tavola imbandita (latte, burro, pane tostato, zucchero, caffè, svariati vasetti di marmellate e miele), celebra il rito del primo sorso, rigorosamente a occhi chiusi, in uno stato di concentrazione quasi religiosa.

(da: Nostalgia)

PATRICK MODIANO

30 luglio 1945

Premio Nobel per la Letteratura 2014

Eppure non ho sognato. A volte mi sorprendo a pronunciare questa frase per strada, come se sentissi la voce di un altro. Una voce incolore. Mi tornano in mente alcuni nomi, certi visi, certi dettagli. Piú nessuno con cui parlarne. Ci dovranno pur essere due o tre testimoni ancora vivi. Ma senz’altro hanno dimenticato tutto. E poi alla fine c’è da chiedersi se davvero ci siano stati dei testimoni.

(da: L'erba delle notti)

JOANNE K. ROWLING

31 luglio 1965

Barry Fairbrother non voleva uscire a cena. Aveva avuto un mal di testa martellante per quasi tutto il fine settimana e stava lottando contro il tempo per consegnare il pezzo al giornale locale entro la scadenza.
A pranzo, tuttavia, sua moglie era stata un po’ fredda e taciturna, e Barry aveva concluso che il biglietto di buon anniversario non aveva attenuato il crimine di essere rimasto tutta la mattina chiuso nel suo studio. Il fatto poi che avesse scritto di Krystal, che Mary non poteva soffrire pur non dandolo a vedere, non migliorava le cose.

(da: Il seggio vacante)

JUAN CARLOS ONETTI

1 luglio 1909 - 30 maggio 1994

Conobbi molta gente, operai degli stabilimenti di carne congelata, gente bastonata dalla vita, perseguitata dalla disgrazia in modo implacabile, che si innalzava sulla miseria della propria esistenza per pensare o agire in rapporto a tutti i poveri del mondo. 

(da: Il pozzo )

WISLAWA SZYMBORSKA

2 luglio 1923 - 1 febbraio 2012

Premio Nobel per la Letteratura 2012

Con un Libro in mano, l’Homo ludens è libero. Almeno nella misura in cui gli è concesso esserlo. È lui a stabilire le regole del gioco, obbedendo soltanto alla propria curiosità.

(da: Letture facoltative)

VLADIMIR MAJAKOVSKIJ

7 luglio 1893 - 14 marzo 1930

L’amore per le armi è grande. Due amici si salutano così: si mettono pancia contro pancia e si danno alcune manate sulla schiena. Se poi colpiscono più in basso, sulla tasca posteriore dei pantaloni vanno sempre a tastare una pesante colt.
Ce l’hanno tutti, dai quindici ai settantacinque anni.

(da: America)

SANDRA PETRIGNANI

9 luglio 1952

Immaginava l'assillo di nuovi giorni in cui avrebbe dovuto rendere conto a un'altra persona dei suoi movimenti, scelte, desideri. E capì definitivamente che voleva essere libera. Per farci che con la libertà, non lo sapeva.

(da: Addio a Roma)

ALICE MUNRO

10 luglio 1931

Premio Nobel per la Letteratura 2013

 

L’odio è sempre un peccato, mi diceva mia madre. Tienilo a mente. Una sola goccia d’odio nell’anima si può diffondere e macchiare tutto il resto come una goccia d’inchiostro nel latte. L’immagine mi colpì e avrei voluto fare la prova, ma sapevo di non dover sprecare il latte.

(da: Il percorso dell'amore)​

ALFONSO GATTO

17 luglio 1909 - 8 marzo 1976

Risvegliare dal nulla la parola.
È questa la speranza della morte
che vive del suo fumo quando è sola,
del silenzio che ventila le porte.

Il passato non cessa di passare
e l’odore che sparve è l’aria calda
che ferma gli oleandri lungo il mare
in un soffio di mandorla e di cialda.

(da: Tutte le poesie)

HANS FALLADA

21 luglio 1893 - 5 FEBBRAIO 1947

Un giorno di gennaio dell’anno 1933 io e Rowohlt, il mio bravo editore, ci trovavamo nelle Schlichters Weinstuben a Berlino per una piacevole cenetta. Ci facevano compagnia le nostre signore e qualche buona bottiglia di riesling. Eravamo, come si legge nelle sacre scritture, «pieni di buon vino», e stavolta inoltre non ci aveva fatto un brutto effetto. Della qual cosa, in quanto a me, non si poteva esser mai sicuri.

(da: Nel mio paese straniero)

ELIO VITTORINI

23 luglio 1908 - 12 febbraio 1966

L’inverno del ‘44 è stato a Milano il più mite che si sia avuto da un quarto di secolo; nebbia quasi mai, neve mai, pioggia non più da novembre, e non una nuvola per mesi; tutto il giorno il sole. Spuntava il giorno e spuntava il sole; cadeva il giorno e se ne andava il sole. Il libraio ambulante di Porta Venezia diceva: «Questo è l’inverno più mite che abbiamo avuto da un quarto di secolo. È dal 1908 che non avevamo un inverno così mite.»

(da: Uomini e no)

ELIAS CANETTI

25 luglio 1905 - 14 agosto 1994

Premio Nobel per la Letteratura 1981

Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso. In braccio a una ragazza esco da una porta, davanti a me il pavimento è rosso e sulla sinistra scende una scala pure rossa. Di fronte a noi, sul nostro stesso piano, si apre una porta e ne esce un uomo sorridente che mi si fa incontro con aria gentile. Mi viene molto vicino, si ferma e mi dice: «Mostrami la lingua!». Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino a serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua. Dice: «Adesso gli tagliamo la lingua». Io non oso ritirarla, l’uomo si fa sempre più vicino, ora toccherà la lingua con la lama. All’ultimo momento ritira la lama e dice: «Oggi no, domani». Richiude il coltellino con un colpo secco e se lo ficca in tasca.

(da: La lingua salvata)

ALEXANDRE DUMAS (figlio)

27 luglio 1824 - 27 novembre 1895

Penso che non si possano creare dei personaggi senza aver studiato a fondo gli uomini, come non si può parlare una lingua che a patto di averla imparata seriamente.
Non avendo ancora raggiunto l'età nella quale s'inventa, mi accontento di riferire.
Invito pertanto il lettore a convincersi della realtà di questa storia, di cui tutti i personaggi, tranne la protagonista, sono ancora vivi.

(da: La signora delle camelie)

EMILY BRONTË

30 luglio 1818 - 19 dicembre 1848

801. Sono appena tornato da una visita al mio padrone di casa, l’unico vicino col quale avrò a che fare. Che posto magnifico è questo! Dubito che in tutta l’Inghilterra avrei potuto trovare un luogo altrettanto remoto dalla frenesia del consorzio umano. Un vero paradiso per i misantropi, e il signor Heathcliff e io siamo i tipi adatti a condividere questa solitudine. Che uomo straordinario! Certo non immaginava quanta simpatia provassi per lui vedendo le sue palpebre calare sospettose a nascondergli gli occhi neri, mentre mi avvicinavo a cavallo, e le mani scomparire risolute nelle profondità del panciotto all’annuncio del mio nome.

(da: Cime tempestose)

EMILIO DE MARCHI

31 luglio 1851 - 6 febbraio 1901

Milano, la grande città del fracasso, dopo aver mandato a casa l’ultimo ubbriaco, si sprofondò nel silenzio grave delle piccole ore di notte.
A San Lorenzo sonarono due tocchi languidi, rotti dalla neve, che cadeva a fiocchi larghi.
Il Berretta, buttato l’ultimo pezzo di legno sul caminetto, fregandosi in fretta i ginocchi, brontolò in fondo alla gola:
— Basta, finirà anche questa.

(da: Arabella)

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FRANCA VALERI

31 luglio 1920 - 9 agosto 2020

Questa notte non posso proprio dormire. Io non soffro di insonnia. Ho il sonno tardivo della gente di teatro. Ho un’altra cosa da dire al mio cane, un po’ delicata, credo che interessi di piú ai mobili coperti di fotografie. Questo racconto mi diverto a farlo perché non lo avevo mai confessato a nessuno. Si tratta di un ragazzo veneziano che veniva qualche sera a chiamarmi con un leggero fischio lungo la scalinata dell’Hotel Des Bains. Esercitava su di me una sconosciuta attrazione. Avevo 16 anni appena compiuti. Raccontandolo a questi mobili misuro la distanza tra le generazioni. A quella età oggi le ragazze conoscono tranquillamente il sesso. Quando hanno solo quattro anni, la mamma dice ridendo: «La Mimma ha già un fidanzatino». Assicurandosi cosí che la sua bambina è predisposta al sesso. La nostra è stata una vera infanzia e ci aspettava una giovinezza con la sua abbondante dose di stupori. Io leggevo molto e mi pareva che su questo non ci fosse una gran conversazione, ma accidenti come era carino quel ragazzo. Certo io non avrei potuto scendere impunemente quelle scale e andare non so dove con lui. Eppure lo ricordo come se fosse stato un amore. L’ho rivisto alcuni anni dopo. Era un signore piú che adulto venuto a vedermi a teatro. Ho capito che ero entrata anche nel suo passato e sono stata contenta di appartenere a quel tipo di generazione.

(da: Bugiarda no, reticente)

GIAN CARLO FUSCO

1 luglio 1915 - 17 settembre 1984

Quando arrivai a Marsiglia, nel giugno del 1932, mi scrollai di dosso il mio vero nome e mi ribattezzai Charles Fiori. Stavo per compiere i diciott’anni e i benpensanti mi consideravano un tipo poco raccomandabile. Debbo riconoscere che dal loro punto di vista non avevano torto. 

(da: Duri a Marsiglia)

FRANZ KAFKA

3 luglio 1883 - 3 giugno 1924

Ci sono ostacoli, incertezze, delusioni, ma questo significa soltanto quello che già sapevamo, che niente ti viene regalato, che anzi devi lottare per ogni minima cosa; ragione di più per essere fiero, e non abbattuto.

(da: Il castello)

JEAN DE LA FONTAINE

8 luglio 1621 - 13 aprile 1695

Non v’è mal che non sappia una maligna
lingua con velenosa arte produrre.
Di quanti danni scaturir dal vaso
di Pandora, per me la Furberia
tengo il più tristo, ed anche il meno indegno
che sempre l’abbia in grande obbrobrio il mondo.

(da: Favole)

AMÉLIE NOTHOMB

9 luglio 1966

Va precisato che la mia fame è da intendersi nel senso più ampio: se fosse stata solo fame di alimenti, forse non sarebbe stata così grave. Ma esiste una fame che è solo di cibo? Esiste una fame del ventre che non sia indizio di una fame più generalizzata? 

(da: Biografia della fame)

NATALIA GINZBURG

14 luglio 1916 - 7 ottobre 1991

Il padre scriveva un grande libro di memorie. Lo scriveva da molti anni, aveva smesso di far l’avvocato per poterlo scrivere. Era intitolato: Niente altro che la verità e c’erano cose di fuoco sui fascisti e sul re. Il padre rideva e si stropicciava le mani a pensare che il re e Mussolini non ne sapevano niente, e in una piccola città dell’Italia un uomo scriveva pagine di fuoco su di loro.

(da: Tutti i nostri ieri)

WILLIAM M. THACKERAY

18 luglio 1811 - 24 dicembre 1863

Alla Fiera della Vanità l'amor fraterno si fonda essenzialmente sulle questioni finanziarie, sulle speculazioni in vita e in morte, sulle silenziose battaglie per assicurarsi il possesso delle vestigia ereditarie. Io, per esempio, sono in grado di citare il caso di un biglietto da cinque sterline che è diventato il pomo della discordia tra due fratelli, distruggendo un rapporto d'affetto che durava da mezzo secolo. In verità, quando osservo su cosa si basi l'edificante, durevole amore che lega le persone attaccate ai beni di questo mondo, non posso che provarne la più viva ammirazione!

(da: La fiera delle vanità)

ERNEST HEMINGWAY

21 luglio 1899 - 2 luglio 1961

Premio Nobel per la Letteratura 1954

Entrò una ragazza e si sedette a un tavolo vicino alla vetrina. Era molto graziosa, con un viso fresco come una moneta appena. uscita dalla zecca, se coniassero le monete in una carne liscia con la pelle rinfrescata dalla pioggia, e aveva i capelli neri come l'ala di un corvo che tagliavano la guancia con una netta diagonale.

(da: Festa mobile)

ALEXANDRE DUMAS (padre)

24 luglio 1802 - 5 dicembre 1870

Il 28 febbraio 1815 la vedetta di Notre-Dame-de-la-Garde segnalò il trealberi Pharaon, proveniente da Smirne, Trieste e Napoli.
Come sempre, un pilota costiero uscì subito dal porto, costeggiò il castello d’If e abbordò la nave tra il capo Morgiou e l’isola di Riou.
E subito, come sempre, la spianata del forte Saint-Jean si riempì di una folla di curiosi, perché è sempre un grande avvenimento a Marsiglia l’arrivo di un bastimento, soprattutto se, come nel caso del Pharaon, è stato costruito, attrezzato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée, e appartiene a un armatore della città.

(da: Il conte di Montecristo)

GEORGE BERNARD SHAW

26 luglio 1856 - 2 novembre 1950

Premio Nobel per la Letteratura 1925

È vero che il reddito dei ladri varia in modo considerevole da un individuo all’altro, e la variazione si riflette sui redditi dei loro parassiti. La commercializzazione di alcuni talenti eccezionali ha anch’essa prodotto redditi straordinari, diretti e derivati. Anche chi vive di rendita fondiaria o da capitale rientra in termini economici, seppur non dal punto di vista legale, nella categoria dei ladri: i suoi guadagni si differenziano da quelli del resto della popolazione in modo quasi grottesco.

(da: Sia fatta la Sua volontà)

GIOSUÈ CARDUCCI

27 luglio 1835 - 16 febbraio 1907

Premio Nobel per la Letteratura 1906

Fo professione d’uomo; e scrivo solo quando mi pare e sempre quel che mi pare; scrivo, cioè, quando il mio pensiero mi s’impone come una verità che vuole esser manifestata e non patisce indugi né lusinghe, senza darmi cura del gradire o no.

(da: Prose)

DOMINIQUE LAPIERRE

30 luglio 1931

La zazzera ricciuta e le basette che andavano a toccare le punte spioventi dei baffi, il torso piccolo e tarchiato, le lunghe braccia muscolose e le gambe leggermente arcuate gli davano l'aria di un guerriero mongolo. E invece Hasari Pal, trentadue anni, era solo un contadino, uno dei circa cinquecento milioni di abitanti dell'India di quegli anni, che chiedevano il loro sostentamento alla dea Terra. Si era costruito le due stanze della sua capanna di argilla rivestita di paglia un po' fuori del villaggio di Bankuli, nel Bengala occidentale, uno stato del nord-est dell'India, tre volte più vasto del Belgio e popolato come la Francia.

(da: La città della gioia)

PRIMO LEVI

31 luglio 1919 - 11 aprile 1987

Ci sono, nell’aria che respiriamo, i cosiddetti gas inerti. Portano curiosi nomi greci di derivazione dotta, che significano «il Nuovo», «il Nascosto», «l’Inoperoso», «lo Straniero». Sono, appunto, talmente inerti, talmente paghi della loro condizione, che non interferiscono in alcuna reazione chimica, non si combinano con alcun altro elemento, e proprio per questo motivo sono passati inosservati per secoli: solo nel 1962 un chimico di buona volontà, dopo lunghi ed ingegnosi sforzi, è riuscito a costringere lo Straniero (lo xenon) a combinarsi fugacemente con l’avidissimo, vivacissimo fluoro, e l’impresa è apparsa talmente straordinaria che gli è stato conferito il Premio Nobel.

(da: Il sistema periodico)

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