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La nostra selezione

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I CAPOLAVORI

Lev Tolstoj

Come si spiega il fascino che tuttora esercita Tolstoj sul lettore, appena inizia un suo libro? Sono passati più di centottant'anni dalla sua nascita, che avvenne nel 1828. Così Nabokov risponde agli studenti americani: «Quando leggete Turgenev sapete che state leggendo Turgenev. Quando leggete Tolstoj lo leggete perché non potete smettere». Dunque, seduzione e obbligo. Un romanzo di Tolstoj non si può lasciare, sarebbe come sospendere un evento naturale. O come deviare un destino che vuole fluire in continuità. Tutti i momenti dei suoi libri sono troppo essenziali, troppo vivi. Non solo: la connessione che li lega, opera nel profondo. La raccolta comprende i romanzi: Anna Karenina, Guerra e pace, La morte di Ivan Il'ič, Resurrezione; e i racconti: Diavolo, Padre Sergij, La sonata a Kreutzer.

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I VENTI

Mario Vargas Llosa

In una Madrid surreale un anziano ha dimenticato l'indirizzo di casa. Solo, confuso, afflitto da terribili venti «inopportuni», vaga smarrito in una città in cui i luoghi di cultura e di incontro sono ormai virtuali. Tra ricordi frammentati e rimpianti di un grande amore, l'anziano continua a perdersi, pensando al mondo che è stato, e al mondo che verrà. Con I venti Mario Vargas Llosa affida ai suoi lettori un ultimo ironico e malinconico commiato.

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IL SIGNORE DELLE MOSCHE

William Golding

«Quello è stato il primo libro provvisto di mani che mi sia mai capitato... mani forti, che uscivano dalle pagine e mi afferravano alla gola.» Così Stephen King descrive la potenza espressiva de Il Signore delle Mosche (1954), uno dei libri più letti, amati, discussi e tradotti della letteratura. Terrificante allegoria della condizione umana, narra la vicenda di un gruppo di ragazzini sopravvissuti a un disastro aereo che, su una paradisiaca isola tropicale, danno vita a una società primordiale, fatta di brutali istinti e feroce sopraffazione, nella quale la ragione e la "civiltà" sembrano soccombere. Un romanzo a tesi di selvaggia violenza che, nell'esplorare i confini tra società e barbarie, razionalità e follia, è diventato fonte di ispirazione per film, romanzi e fumetti, adorato da scrittori come Ian McEwan o Suzanne Collins e selezionato dalla BBC tra le cento opere che hanno dato forma al mondo. Una storia ricca di simbolismo e profondità psicologica che mette a nudo le fragilità più segrete dell'uomo, rivelando l'infinito cinismo della vita adulta e la disarmante facilità con cui ci si può trasformare in mostri.

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ANIME ERRANTI

Cecile Pin

Nel 1978 la guerra è finita, ma il Vietnam non ha ancora trovato pace. Anh e i suoi fratelli sono costretti a scappare, unendosi alla schiera delle centinaia di migliaia di quelli che saranno in seguito definiti boat people, e lasciandosi tutto alle spalle: la casa, gli odori della cucina materna, le voci dei piú piccoli. Il mare che dovrebbe portarli in salvo si trasforma in una linea di confine tra speranza e tragedia. Quando finalmente arrivano a Hong Kong, sono soli. Dei genitori e dei fratelli minori non resta che un ricordo sbiadito, una foto da custodire come un talismano contro l'oblio, e la voce disincarnata di un bambino perduto nelle profondità delle acque. Da un campo profughi ai margini di una metropoli estranea fino alle strade grigie di Londra, il viaggio dei protagonisti diventa una ricerca incessante di stabilità e appartenenza. La lingua è un muro invalicabile, la solitudine un'ombra costante. Anh si assume il ruolo di madre e padre per i fratelli, lavorando prima in una fabbrica, poi in uno studio contabile, mentre cerca di costruire un futuro che sembra sempre sfuggirle dalle mani. Minh si ribella a un mondo che non sente suo, in cerca di una via d'uscita. Thanh, il piú piccolo, cresce con il sogno di toccare le stelle, mentre la memoria della famiglia perduta continua a sussurrare nel loro cuore. Con una scrittura delicata e intensa, Cecile Pin ci accompagna in un racconto di perdita e resistenza, di memorie che affiorano come onde e di legami che nemmeno la distanza può spezzare. Anime erranti è il ritratto di chi si è trovato straniero ovunque, di chi ha dovuto imparare a sopravvivere prima ancora di vivere, di chi porta nel cuore un luogo che forse non esiste piú. È un romanzo struggente e luminoso, capace di trasformare il dolore in poesia, di dare voce a chi la storia ha cercato di dimenticare.

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LA CASA DEI RITORNI

Valeria Galante

La vecchia casa dei Morelli, teatro di tante donne alla ricerca del proprio posto nel mondo, è stata demolita. Al suo posto è sorto un condominio di tre piani, con la famiglia Morelli a occuparne il terzo, e gli altri dati in affitto o in vendita. Come è sempre successo, però, tra le mura di casa continua ad andare in scena la Storia: Nina, pronipote di quell'Elvira che un secolo prima ha dato inizio al racconto, è un'adolescente con una gran voglia di vivere in una città e in un Paese che sta rinascendo dopo la guerra; nonostante l'entusiasmo, la rabbia e la spensieratezza, dovrà fare i conti con il più doloroso dei rimpianti; Angie, la cugina nata in America, non è bella e ha la pelle ambrata; rifiutata in famiglia e a scuola, trova lentamente una propria identità fuori di casa, ma a che prezzo; e infine Federica, che scivola lungo gli anni Ottanta con leggerezza e disinvoltura, finendo avviluppata nelle loro spire più scure, ma anche trovando la forza per liberarsene. Sarà lei a indagare sul passato della famiglia, e a salire a ritroso, generazione dopo generazione, tirando le somme della lunga vicenda dei Morelli.
Terzo e ultimo tassello della saga tutta al femminile ambientata a Napoli, La casa dei ritorni ci porta nella seconda metà del Secolo breve, dagli entusiasmi del dopoguerra alla paura negli anni di piombo, dritto alle luci e alle tante ombre degli Ottanta, divisi tra il disimpegno e i semi ambigui che fioriranno nel nostro presente.

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NON MI RICORDO NIENTE

Nora Ephron

Nora ha un problema con la memoria. E non c’entra l’età. È una cosa che si trascina da quando aveva trent’anni. Ci sono le prove. I personaggi incontrati di cui non ricorda nulla. Gli eventi, anche importanti, in cui lei era in prima fila e che tuttavia non hanno lasciato traccia: le manifestazioni a Washington contro la guerra in Vietnam, la sera alla Casa Bianca in cui Nixon diede le dimissioni, almeno un centinaio di partite dei Knicks e un’infinità di concerti rock, alcuni persino leggendari. Non è stata a Woodstock – ma che differenza fa? Tanto non se lo ricorderebbe. In questa raccolta di saggi ci sono però anche le cose di cui Nora si ricorda benissimo. Come riuscì a farsi assumere dal “New York Post” a ventun anni. I tabù di sua madre. Le telefonate di suo padre. Perché portò a termine la sceneggiatura di Harry ti presento Sally pur pensando che non valesse niente. L’amore, l’amicizia e la perdita. La sua ricetta dei pancake alla ricotta. Ciò di cui farebbe volentieri a meno e quello di cui invece sentirà la mancanza, quando avrà davvero dimenticato tutto il resto. Un memoir imperdibile da un’autrice che in molte avremmo voluto come amica del cuore.

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LA FATTORIA DEGLI ANIMALI

George Orwell

«I particolari concreti della vicenda mi vennero in mente il giorno in cui (allora vivevo in un piccolo villaggio) vidi un bambino sui dieci anni che spingeva per un angusto viottolo un enorme cavallo da tiro, frustandolo ogni volta che cercava di voltarsi. Mi colpì l'idea che se animali come quello riuscissero ad acquistare coscienza della propria forza saremmo impotenti contro di loro, e che gli uomini sfruttano gli animali in modo analogo a come i ricchi sfruttano i proletari. Presi allora ad analizzare la teoria marxista dal punto di vista degli animali.

Per la simmetria del racconto, i vari episodi, pur essendo tratti da fatti reali della Rivoluzione russa, vengono presentati in modo schematico e secondo un diverso ordine cronologico.

Alcuni lettori possono riportare l'impressione che il libro termini con la completa riconciliazione fra i maiali e gli esseri umani. Non intendevo dire questo: al contrario, io volevo che finisse con una stridente nota di discordia, poiché ho scritto quella parte immediatamente dopo la Conferenza di Teheran, che tutti pensavano avesse stabilito le migliori relazioni possibili fra l'URSS e l'Occidente. Personalmente non credevo che tali rapporti sarebbero rimasti buoni a lungo; e, come i fatti hanno poi dimostrato, non sbagliavo di molto.» George Orwell (1945)

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ALTRI LIBERTINI

Pier Vittorio Tondelli

Altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale (‟con formula ampia”), è stato contemporaneamente giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. I sei episodi, storie di gruppi più che di individui, legittimano l'adozione di una vera e propria soggettività plurale, di un Noi narrativo che fa del romanzo un ritratto generazionale: sullo sfondo della fauna scatenata che si muove nelle pagine di Tondelli c'è l'irrequietezza dell'ambiente studentesco bolognese, che al ‟realismo” della borghesia e alla rassegnazione del sottoproletariato oppone un vitalismo non eroico, ma disinibito e contagioso. Sia la disinvoltura con la quale Altri libertini, aggressiva opera prima, affronta vecchi tabù sia l'ironica diffidenza con la quale tratta mitologie culturali e politiche testimoniano dell'intima appartenenza dell'autore a una letteratura nuova e combattiva.

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I CAPOLAVORI

Anton Cechov

Čechov oggi: una modernità che mozza il fiato. A più di cent'anni dalla morte è vivo, vivissimo, gode di ottima salute. I suoi racconti ci coinvolgono, ci fanno pensare e reagire come fossero scritti soltanto ieri, anche se sono cambiati abiti, ambienti, consuetudini. La raccolta comprende, tra gli altri, i racconti: La steppa, Una storia noiosa, Il duello, La corsia n.6, Il monaco nero, La casa col mezzanino, La mia vita, Contadini, L'uomo nell'astuccio, La signora col cagnolino, Nella bassura

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SORELLE BUNNER

Edith Wharton

Nei sobborghi della città di New York, le sorelle Bunner gestiscono un piccolo negozio di sartoria e fiori finti realizzati a mano. Senza altri familiari e con una cerchia di conoscenti molto ristretta, trascorrono le giornate lavorando dietro il bancone e uscendo solo per qualche piccola commissione. Le esistenze umili e ordinarie di Ann Eliza ed Evelina cambiano quando la sorella maggiore regala alla minore un orologio per il suo compleanno. Metafora perfetta del tempo che passa, l’orologio mostra gli anni già trascorsi insieme e, ora dopo ora, quelli futuri in cui si ripongono tutte le più luminose aspettative. Attraverso la sua narrazione, Edith Wharton illustra in modo critico e disincantato la condizione femminile del suo tempo, meditando sulla reale utilità del sacrificio di sé e soffermandosi su quella mentalità diffusa fra le donne che considera il matrimonio strumento indispensabile di felicità.

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I TESTAMENTI

Margaret atwood

«Il nostro tempo insieme sta per cominciare, mio lettore. Può darsi che vedrai queste pagine come un fragile scrigno da aprire con la massima cura. Può darsi che le strapperai o le brucerai: con le parole accade spesso».
Hai fra le mani un’arma pericolosa, caricata con i segreti di tre donne di Gilead. Stanno rischiando la vita per te. Per tutti noi.
Prima di entrare nel loro mondo, forse vorrai armarti anche di questi pensieri:
«La conoscenza è potere».
«La Storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa».

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UNA TRILOGIA PALESTINESE

Mahmud Darwish 

“Se il nostro mondo fosse un po’ più sensibile e intelligente, più attento alla grandiosità quasi sublime di alcune delle vite che vi si generano, il nome di Mahmud Darwish sarebbe oggi altrettanto conosciuto e ammirato di quanto lo è stato, in vita, quello di Pablo Neruda.” Così dichiarò il grande scrittore portoghese José Saramago. Ed ecco la prima raccolta dei testi in prosa più significativi di uno dei più importanti poeti del Novecento. Dice Elias Sanbar: “Darwish non era ambasciatore del suo paese ma un poeta slegato dalla nazionalità e dal passaporto. Certamente la Palestina era il suo humus, la terra dove affondava le radici: la sua flora e la sua fauna, la sua musica e le sue nuvole; ma tutto questo non doveva essere il suo limite”. Diario di ordinaria tristezza (1973) ripercorre il tempo che precede la scelta dell’esilio – gli arresti domiciliari, gli interrogatori degli ufficiali israeliani, il carcere – e chiude la fase più drasticamente militante del poeta. Memoria per l’oblio (1987) evoca l’invasione israeliana di Beirut nell’agosto del 1982. In presenza d’assenza (2006) è una riflessione sull’esperienza poetica e sulla lingua. Una sorta di testamento, che coincide con l’addio dello struggente poema Il giocatore d’azzardo (2009), che chiude questo volume.

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LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA

Stieg Larsson

La giovane hacker Lisbeth Salander è di nuovo immobilizzata in un letto d’ospedale, anche se questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, ma una pallottola in testa. È una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su Millennium un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l’intero paese. Non ci saranno compromessi.

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LE TRE DEL MATTINO

Gianrico Carofiglio

Antonio è un liceale solitario e risentito, suo padre un matematico dal passato brillante; i rapporti fra i due non sono mai stati facili. Un pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta atterrano a Marsiglia, dove una serie di circostanze inattese li costringerà a trascorrere insieme due giorni e due notti senza sonno. È cosí che il ragazzo e l'uomo si conoscono davvero, per la prima volta; si specchiano l'uno nell'altro e si misurano con la figura della madre ed ex moglie, donna bellissima ed elusiva. La loro sarà una corsa turbinosa, a tratti allucinata a tratti allegra, fra quartieri malfamati, spettacolari paesaggi di mare, luoghi nascosti e popolati da creature notturne. Un viaggio avventuroso e struggente sull'orizzonte della vita. Con una lingua netta, di precisione geometrica eppure capace di cogliere le sfumature piú delicate, Gianrico Carofiglio costruisce un indimenticabile racconto sulle illusioni e sul rimpianto, sul passare del tempo, dell'amore, del talento.

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LO SQUALIFICATO

Osamu Dazai

Fin da bambino il disegnatore Ōba Yōzo si sente incapace di capire il modo in cui le persone interagiscono e si comprendono. E in una società come quella giapponese in cui, se non ci si conforma, la pena è la squalifica e il decadimento dalla condizione di essere umano, l’unica salvezza per il giovane sarà indossare una maschera, fingere, fare il buffone. Le sue difficoltà a entrare in contatto con gli altri lo costringeranno presto ad affidarsi allo spregiudicato Horiki per affrontare i momenti di socialità. Ma sarà proprio l’amico a fargli abbandonare definitivamente gli studi, trascinandolo in un mondo di alcol, droga, donne piegate dall’esistenza o, al contrario, così innocenti e fiduciose da attirare su di sé un contrappasso abominevole e degradante. Nonostante gli sforzi per togliersi da quella vita e i successivi maldestri tentativi di dedicarsi alla lotta politica, Yōzo non riuscirà mai davvero a trovare una propria dimensione, rimanendo sospeso tra il piacere di infrangere il codice sociale, il sentimento di colpa per non sapervisi adeguare e lo schiacciante senso di solitudine che ne deriva. La potenza di questo romanzo, qui proposto in una nuova traduzione dal giapponese, sta proprio nell’incessante interrogarsi su cosa sia considerato “normale”. Perché Yōzo è in fondo la maschera tragica e paradossale dietro la quale può celarsi ciascuno di noi.

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CRONACHE DAL PARADISO

Serena Dandini

Un libro pieno di fascino, romantico, ironico, avventuroso in cui la storia personale dell’autrice si intreccia con quella di donne e uomini che hanno inseguito un sogno, un luogo perfetto, un istante irripetibile, o anche una nostalgia, fino all’ossessione. La memoria dell’infanzia, trascorsa in una villa del viterbese, è il filo rosso con cui Serena Dandini ci conduce nelle vite di personaggi famosi e misconosciuti che sono partiti per viaggi straordinari, a volte fisici, a volte mentali, guidati dall’aspirazione all’assoluto. Visiteremo giardini fantastici. Ci addentreremo nelle utopie di architetti, profumieri, amanti della musica. Scopriremo con Agatha Christie «il lato oscuro delle piante». Accompagneremo Vladimir Nabokov a caccia di farfalle e Margaret Ursula Mee nella giungla amazzonica sulle tracce del fiore di luna, che sboccia una volta l’anno, di notte, per svanire all’alba. E infine torneremo nel Paradiso Perduto dell’autrice, a tirar le somme fra momenti dolorosi, bellissimi, struggenti.

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TERRA!

Stefano Benni

Un romanzo, un viaggio, un divertimento scatenato. È l'anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Contro la Proteo Tien, la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l'Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Intanto a terra, per risolvere un mistero legato alla civiltà inca, si affrontano Fang, un vecchio saggio cinese, e Frank Einstein, un bambino di nove anni genio del computer. La chiave del mistero inca del ‟cuore della terra” è anche la chiave del viaggio nello spazio. La discesa nelle viscere della montagna peruviana di Fang ed Einstein apparirà ben presto legata in modo magico e oscuro al viaggio della Proteo negli orrori e nelle allucinazioni dei Pianeti Dimenticati. Storie parallele e profezie, streghe astronaute e uomini serpente, geroglifici e slang spaziali, indovini e pirati, minestre misteriose e rivolte rock, sirene e computer con l'esaurimento nervoso si intrecciano in questo romanzo che fa invadere dagli eroi della vecchia avventura lo scenario della nuova avventura tecnologica. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un mondo guerriero.
Riusciranno i nostri eroi ad aprire le quindici porte? Riusciranno a raggiungere il pianeta della mappa Boojum? Riusciranno a trovare, per la seconda volta, la Terra?

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SOPRA EROI E TOMBE

Ernesto Sábato 

Per la prima volta tradotto integralmente, Sopra eroi e tombe è una storia d'amore, mistero e follia che passa attraverso le vicende dei singoli personaggi (alcuni, come Alejandra, indimenticabili), quelle di una famiglia «maledetta», quelle di alcune fasi della storia argentina. È soprattutto un romanzo che racconta l'inestricabile compresenza nella vita di luce e buio, di sentimenti radiosi e perversioni, di lunghe angosce e attimi di felicità.
Un libro che mescola tutti i generi romanzeschi, dal gotico al sentimentale, dal filosofico alla satira sociale, ma che alla fine può essere classificato solo, come ha scritto Gombrowicz, «nel genere sospetto di quei romanzi che si leggono d'un fiato e quando li abbiamo finiti ci si accorge che sono le quattro del mattino».

Alejandra è una ragazza affascinante ma enigmatica e scostante. Epilettica, sonnambula, sembra possedere attitudini paranormali, oppure è solo agitata da forze più grandi di lei, che non riesce, o non vuole, dominare.
E nasconde un inconfessabile mistero.
Martín, invece, è un innamorato possessivo e un po' noioso. Per lui stare con Alejandra è un'esperienza sconvolgente in tutti i sensi, che lo può portare dall'estasi all'angoscia in pochi minuti.
Bruno è un intellettuale dal carattere contemplativo, tendente alla malinconia e al rimpianto, alla ricerca di un'impossibile saggezza.
Fernando è un paranoico ossessionato dall'idea che tutti i ciechi facciano parte di una setta demoniaca destinata alla conquista del mondo. Percorre il suo viaggio nei territori del male e della perversione con la più raffinata e paradossale lucidità.
Ma tutta la sua famiglia, gli Olmos, depositari di antichi valori, sono toccati dalla tara della follia e del decadimento. In attesa di una tragica e spettacolare purificazione.

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MESOPOTAMIA

Olivier Guez

Avventuriera, archeologa, scrittrice, diplomatica, spia in grado di parlare fluentemente arabo e persiano, Gertrude Bell fu la donna più potente dell’impero coloniale britannico al termine del primo conflitto mondiale. Protagonista della creazione del moderno stato dell’Iraq, di cui ha contribuito a tracciare i confini, idealista come il suo fedele alleato Lawrence d’Arabia, coraggiosa, tenace e imperialista come il giovane Winston Churchill, figlia amata e incompresa di una ricca famiglia vittoriana, donna disperatamente innamorata, Gertrude Bell resta per noi un enigma, persa nel silenzio che la Storia, troppo spesso, riserva alle imprese femminili. Dalla scoperta di giganteschi giacimenti di petrolio ai crudeli giochi di potere tra inglesi, francesi e tedeschi, dalle trattative sotto le tende beduine alle sabbie di Baghdad, dove il destino di migliaia di persone è ogni giorno appeso a un filo: Olivier Guez recupera dal deserto la vita di una donna straordinaria, per raccontare l’epopea travolgente di una terra mitica e maledetta, la terra di Abramo, la terra del diluvio e di Babele, dei sogni infranti di Alessandro Magno: la Mesopotamia.

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BELLA MIA

Donatella Di Pietrantonio

Ritrovarsi alle prese con un adolescente taciturno e spigoloso che è quasi uno sconosciuto, inventarsi madre quando quell'idea era già stata abbandonata da tempo. È ciò che succede a Caterina, la protagonista di Bella mia, quando Olivia, la sorella gemella che sembrava predestinata alla fortuna, rimane vittima del terremoto dell'Aquila, nella lunga notte del 6 aprile 2009, lasciando il figlio Marco semiorfano. Il padre musicista vive a Roma e non sa come occuparsene, perciò tocca a Caterina e alla madre anziana prendersi cura del ragazzo, mentre ciascuno di loro cerca di dare forma a un lutto che li schiaccia. Ma è in questo adattamento reciproco, nella nostalgia dei ricordi, nella scoperta di piccole felicità estinte, nei gesti gentili di un uomo speciale che può nascondersi la forza di accettare che il destino, ancora una volta, ci sorprenda. Bella mia è un romanzo di grande intensità che parla con un linguaggio scarno ed essenziale dell'amore e di ciò che proviamo nel perderlo. Ma soprattutto della speranza e della rinascita: la rinascita di una città squassata dal sisma e la rinascita ancora piú faticosa della fiducia nella vita.

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LA RAGAZZA DI BUBE

Carlo Cassola

Mara è una giovane di Monteguidi, piccolo paese della Val d'Elsa, che all'indomani della Liberazione conosce il partigiano Bube, eroe della Resistenza, e se ne innamora. Questi, tornato alla vita civile imbottito di precetti di violenza e vendetta, ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. Mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l'amato con animo fedele e ostinato.
Con questo romanzo - pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale - Cassola si aggiudica il premio Strega e raggiunge il successo anche internazionale. La ragazza di Bube segna una profonda cesura nella narrativa italiana del dopoguerra: benché ispirato a una vicenda realmente accaduta, il romanzo si arricchisce di elementi psicologici e lirici superando le istanze neorealiste, tanto per il linguaggio quanto per il rifiuto dei dogmatismi ideologici. «Il romanzo» sostiene infatti Cassola «viene prima di ogni interpretazione della realtà, è la ricerca continua della verità degli uomini.»

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FRANCIS DRAKE

David Salomoni

Le imprese di Francis Drake, il grande corsaro inglese al servizio della regina Elisabetta I, hanno qualcosa di veramente epico. Fu un uomo capace di sfidare da solo, dopo gli iniziali raid condotti nel Mar dei Caraibi, l’impero spagnolo in America, tra il 1577 e il 1579. Durante le navigazioni, Drake e i suoi uomini affrontarono battaglie sanguinose e violente tempeste, compiendo eccezionali scoperte geografiche tra Antartide e Terra del Fuoco. Risalirono tutta la costa americana del Pacifico fino alla California e tornarono a casa attraversando gli oceani, primi inglesi nella storia a farlo. Grazie alle carte scoperte da David Salomoni negli archivi di Lisbona, per la prima volta un libro può raccontare questa storia attraverso la testimonianza di uno dei protagonisti, il pilota portoghese Nuno da Silva, rapito da Drake a Capo Verde, l’uomo che gli svelò la rotta del passaggio nello Stretto di Magellano. In queste pagine si viaggia attraverso l’Inghilterra di Shakespeare e la Spagna di Cervantes, dall’Africa della tratta schiavista all’America degli agonizzanti popoli precolombiani. Troverete un mondo affascinante e sorprendente ancora dominato dagli spazi bianchi sulle carte.

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SAGGI

Michel de Montaigne

I Saggi di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio "di giorno in giorno, di minuto in minuto", adattando la descrizione al momento.
Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i Saggi sono un'opera in divenire, in continua trasformazione.
I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta – senza peraltro rinnegare la sua forma precedente – l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. Per la prima volta in edizione tascabile la nuova traduzione di Fausta Garavini, condotta sul testo stabilito da André Tournon e con un ricco apparato di commento, che fanno di questo volume un contributo fondamentale per apprezzare la modernità della scrittura dei Saggi.

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LA FABBRICA DELL'ASSOLUTO

Karel Čapek

L'ingenuo ingegner Marek inventa un "carburatore" che disintegra completamente la materia, convertendola in energia utilizzabile a scopi industriali. G.H. Bondy, presidente della MEAS, s'impossessa del brevetto prodigioso per trasformarlo in un affare di proporzioni mondiali. Carburatori vengono installati un po' ovunque. C'è solo un problema: della materia disintegrata sopravvive una sorta di gas, l'Assoluto, che genera in chi lo inala stimoli religiosi e irrefrenabili attacchi di bontà. L'improvvida invenzione scatena una catastrofe industriale, scontri tra le religioni, baruffe diplomatiche, una guerra santa in Germania e un immane conflitto senza più confini, tra visioni apocalittiche e bordate di satira.

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SE NIENTE IMPORTA

Jonathan Safran Foer

Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna. Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. Ma non era solo affetto, il suo: dietro c’era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché «se niente importa, non c’è niente da salvare». Il cibo per lei non è solo cibo, è «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore». Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un’indagine durata quasi tre anni che l’ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l’ha spinto a raccontare le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, a descrivere come vengono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano. In un libro che è insieme racconto, inchiesta e testimonianza, Foer invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali – e soprattutto nella nostra sensibilità verso chi è «inerme» e «senza voce» – il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza discutere le condizioni imposte dall’allevamento industriale e chi le mette in discussione.

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BREVE STORIA DI (QUASI) TUTTO

Bill Bryson

La nostra vita, ci ricorda Bill Bryson, è il risultato di «una straordinaria dose di fortuna biologica», l’esito di una serie lunghissima di eventi, per molti versi assolutamente misteriosi. Questo libro prova a spiegare come un tale colpo di fortuna si sia potuto verificare. O meglio, prova a spiegare quel che gli scienziati hanno scoperto del modo in cui dal nulla è nato un universo; e in questo universo si sono formati galassie, stelle e pianeti; e su uno di questi pianeti, la Terra, sono sorte forme di vita prima molto semplici e poi più complesse, fino ad arrivare qui, a noi, esseri umani moderni, eretti e senzienti. Per raccontarci questa incredibile storia, Bryson ha dedicato tre anni a «leggere libri e riviste e a trovare esperti dotati di una pazienza da santi, disposti a rispondere a un sacco di domande straordinariamente ottuse». Il risultato è un viaggio alquanto movimentato, e decisamente divertente, alla scoperta di... be’, sì: di quasi tutto. Dalla cosmologia alla fisica, dalla geologia alla paleontologia, sono pochi i territori della scienza che Bryson non abbia visitato, incontrando lungo la strada geni del calibro di Darwin e Einstein, e decine di pazienti ricercatori, più o meno eccentrici e sconosciuti. Nel raccontare questo suo viaggio, Bryson ci prende per mano con il suo humour leggero nei passaggi più tecnici, ci lascia a bocca aperta di fronte alle grandi conquiste della scienza e riflette con noi sulle tante domande che ancora attendono una risposta. E ci mostra il mondo in cui viviamo come non lo avevamo mai visto prima.

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IN NOME DELLA VERITÀ

Viveca Sten

Mancano pochi giorni al solstizio d’estate e decine di ragazzini si riuniscono al campo di vela di Lökholmen, la piccola isola che si trova proprio davanti a Sandhamn, nell’arcipelago di Stoccolma. Sono tantissimi, difficile per i responsabili del corso avere il controllo su tutto quello che succede. E così, ai più prepotenti del gruppo basta poco per individuare i più vulnerabili. Col passare dei giorni, le aggressioni s’intensificano, diventando sempre più umilianti, sempre più violente. E quando un ragazzino scompare misteriosamente, il panico si impadronisce del campo. Potrebbe essere stato vittima di un incidente? O di un rapimento? O forse, in questo luogo di vacanza isolato dove estranei spiano nell’ombra i giochi degli allievi velisti, è successo qualcosa di più inquietante?
Mentre Thomas Andreasson, rientrato alla centrale di polizia di Nacka, è pronto a rimettersi al lavoro insieme alla sua squadra, Nora Linde sta per iniziare uno dei processi più complicati della sua carriera di procuratore: una causa che coinvolge un importante uomo d’affari, che altri non è se non il padre del ragazzino di cui si sono perse le tracce a Lökholmen.
Un’attenta analisi psicologica delle parti coinvolte e una corsa contro il tempo diventano necessarie per salvare più di una vita, in un’indagine che tocca temi spinosi, come bullismo e pedofilia, criminalità finanziaria e dipendenze. Traumi che colpiscono adolescenti insicuri e adulti incapaci di dosare nel modo giusto l’amore verso i propri figli.

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LE PAROLE CHE MI HAI LASCIATO

Giulia Baldelli

Adriano, diciassette anni, ha una sorella maggiore, Betta, che a lungo lo ha tenuto per mano sostituendosi a una madre insicura e a un padre che se ne è andato via di casa. Una notte, però, Betta si sdraia sui binari e muore sotto a un treno. Adriano si chiude in un doloroso risentimento. Odia il padre, detesta la debolezza della madre e arriva a disprezzare il ricordo di sua sorella, che da tempo non era più la ragazza solare e determinata a cui appoggiarsi, ma aveva cominciato a fare uso di droghe e ora l’ha lasciato solo. Mentre la vita di tutti i giorni riprende, a Adriano resta soltanto una famiglia che ha fallito. Di chi è la responsabilità di quanto accaduto? E perché Betta non gli ha lasciato nemmeno una parola d’addio

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LONGBOURN HOUSE

Jo Baker

Sarah è a servizio a Longbourn House da quando era bambina, ma non si è ancora rassegnata a certi compiti ingrati quali lavare la biancheria e svuotare i pitali dei signori. Questa pesante routine senza svaghi la opprime: non vuole accontentarsi di mandare avanti la casa d'altri come Mrs Hill, la governante, fa da sempre. Perciò, quando un giorno di settembre Mr Bennet assume a sorpresa un nuovo valletto, la gioia per la novità è grande. James ha il fisico asciutto e gli avambracci scuriti dal sole. Lavora di buon umore, fischiettando, ed è gentile, ma dà poca confidenza. Sembra sapere tante cose, eppure sul suo passato è stranamente vago. Ama i cavalli e dorme nel solaio della stalla: lí, su una mensola, ha dei libri e, sotto il letto, una sacca scolorita piena di conchiglie. È un mondo intero quello che apre per Sarah, una nuova geografia di orridi, vallette in fiore e campi di battaglia. Ispirato al non detto di Orgoglio e pregiudizio, Longbourn House ricostruisce con tono brioso la vita della servitú nell'Inghilterra di inizio Ottocento, facendo emergere tra le righe la fatica e le disuguaglianze su cui si reggeva il bel mondo. All'interno di questo affresco storico, che oltre alla campagna dell'Hertfordshire include la Spagna sconvolta dalle guerre napoleoniche e i porti commerciali sull'altra sponda dell'Atlantico, Jo Baker dona pensieri ed emozioni autentici alle ombre che nel celebre romanzo di Jane Austen si limitavano a passare sullo sfondo rapide e silenziose

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SESSANTA RACCONTI

Dino Buzzati

Riuniti in raccolta dallo stesso Buzzati questi racconti brevi rappresentano una vera "summa" del mondo poetico dello scrittore, uno dei maestri nella narrativa italiana contemporanea.

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