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Immagine del redattoreLibri sul divano dei pigri

MEMORIE DI UNA SOPRAVVISSUTA, Doris Lessing

Incipit

Angela Betta Casale, Avalon dell'altrove

Lo ricordiamo tutti quel periodo. E anche per me non è stato diverso. Eppure continuiamo a raccontarci i particolari degli avvenimenti che abbiamo vissuto insieme, e ripetendo, ascoltando, è come se dicessimo: «È andata così anche per te? Allora è proprio vero, già, non può essere altrimenti, non me lo sono immaginato.» Ci diamo ragione o torto come persone che durante un viaggio si sono imbattute in creature straordinarie: «E quel grosso pesce blu, l'hai visto? Ah, tu ne hai visto uno giallo!» Ma il mare che abbiamo navigato era lo stesso, il lungo periodo di disagio e di tensione prima della fine era lo stesso per tutti, dappertutto: nelle unità urbane più piccole le strade, gli alti caseggiati, un albergo - come nelle metropoli, le nazioni, un continente… sì, in effetti sono immagini un po' iperboliche, considerata la natura degli avvenimenti in questione: pesci bizzarri, oceani, e chi più ne ha più ne metta. Ma forse sarà il caso di notare che a tutti - senza eccezione - capita di ripensare a un periodo della vita, a una serie di avvenimenti, e di trovarli assai più significativi di quanto non fossero all'epoca. E il discorso vale anche per quelli deprimenti quanto i rifiuti sparsi su un prato dopo una scampagnata. Ci scambieremo impressioni come desiderando o sperando nella conferma di un dettaglio che quegli avvenimenti non avevano lasciato trapelare, che sembravano avere addirittura escluso a priori. La felicità? È una parola che ogni tanto ho preso e studiato - ma direi che non tiene, nella forma. E nel contenuto? E se avesse un intento? Comunque sia, rievocato con questo spirito, il passato sembra immerso in una sostanza estranea, avulsa dal modo in cui lo abbiamo vissuto. Possibile che la memoria sia fatta veramente di questo? Nostalgia? Macché. Non sto parlando certo del desiderio, del rimpianto - quella smania velenosa non c'entra. E nemmeno l'importanza che ognuno di noi vorrebbe attribuire al suo trascurabile passato: «Io c'ero, sai. Io l'ho visto.»

(da: Memorie di una sopravvissuta, Doris Lessing)


 

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