Incipit
In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in un piatto piú di vacca che di castrato, carne fredda per cena quasi ogni sera, uova e prosciutto il sabato, lenticchie il venerdí e qualche piccioncino di rinforzo alla domenica. A quello che restava davano fondo il tabarro di pettinato e i calzoni di velluto per i dí di festa, con soprascarpe dello stesso velluto, mentre negli altri giorni della settimana provvedeva al suo decoro con lana grezza della migliore. Aveva in casa una governante che passava i quarant’anni e una nipote che non arrivava ai venti, piú un garzone per lavorare i campi e far la spesa, che gli sellava il ronzino e maneggiava il potatoio. L’età del nostro cavaliere sfiorava i cinquant’anni; era di corporatura vigorosa, secco, col viso asciutto, amante d’alzarsi presto al mattino e appassionato alla caccia. Ritengono che il suo cognome fosse Quijada o Quesada, e in ciò discordano un poco gli autori che trattano questa vicenda; ma per congetture abbastanza verosimili si può supporre che si chiamasse Quijana. Ma questo, poco importa al nostro racconto: l’essenziale è che la sua narrazione non si scosti di un punto dalla verità.
da: Don Chisciotte della Mancia
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Titolo: Don Chisciotte della Mancia
Titolo originale: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha
Autore: Miguel de Cervantes
Traduttore: Vittorio Bodini
Copertina flessibile: 1275 pagine
Editore: Einaudi (15 novembre 2005)
Collana: Einaudi tascabili. Biblioteca
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8806177796
ISBN-13: 978-8806177799
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