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LA ROSA È VIVA, Denise Ciampi

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Rimango in cucina a chiacchierare con nonna, che ormai mi tratta in modo diverso, non c’è dubbio: mi prepara anche il caffè. Loro non lo bevono quasi più, deve andare a prendere una tazzina nel mobile del salotto. Hanno ancora le stesse tazzine di sempre, quella che mi porta è un po’ sbeccata. Il primo caffè che passa dalla moka, nonna lo mette nella tazzina insieme allo zucchero, come le ho visto fare tante volte per loro o per altri adulti, poi gira a lungo e fa una specie di spuma. Serve a fare più cremoso il caffè.

Nonno torna in cucina con delle carte, legate con un laccio rosso. Lui e nonna si guardano: da come brillano i loro occhi, mi viene da pensare che si tratti di vecchie lettere d’amore.

«Non l’hai conosciuta. Se chiamava Lidia, era mi’ madre, la nonna de tu’ madre. ‘Ste carte l’abbiamo tenute noi pe’ tanti anni, mo pijale te». Prendo i fogli dalle mani di nonno e sento che sta tremando. Proprio sotto al nodo che tiene insieme il pacchetto c’è una foto un po’ scolorita. È un primo piano di Lidia, deve averlo scattato un fotografo nel suo studio, come si usava una volta.

Tornando a casa mi sono addormentata sull’autobus. C’è mancato poco che saltassi anche la fermata. Ho pure sognato. Nel mio sogno c’era nonno, prima vedevo solo la sua mano, che pulsava e diventava rossastra, poi, all’improvviso, tutto il suo braccio si era trasformato in un cordone di carne rossa. Mi sono svegliata di soprassalto, giusto in tempo per scendere!!

Appena sono arrivata in casa ho guardato il telefono. L’avevo lasciato nello zaino tutto il tempo: ci ho trovato dei messaggi di Marco e di Alice. Ho risposto a tutti e due che non ero andata in sezione perché non stavo tanto bene. Meno male che sull’autobus mi sono venute davvero le mestruazioni, così Marco ci crede. Mi metto l’assorbente, levo dallo zaino le carte che mi ha dato nonno e mi butto sul letto. Sciolgo il pacchetto. Il laccio rosso mi fa tornare in mente il sogno, ma non voglio pensarci più. Dalla data, vedo che i fogli sono in ordine. Li hanno messi in fila come se fossero le pagine di un libro.

©DeniseCiampi

(da: La rosa è viva)

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