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LA RICOSTRUZIONE DEL CUORE, Coralba Capuani

Pagine da scoprire

10 aprile 2009, l'addio alle vittime del terremoto

10 aprile, venerdì santo, Coppito – Sede della Guardia di Finanza, Piazzale

NEC RECISA RECEDIT. Neanche spezzata retrocede.

È il motto della Guardia di Finanza scritto a caratteri cubitali sull’incisione che campeggia sopra queste quattro file di bare. Duecentocinque, per la precisione, allineante una accanto all’altra. Duecentocinque persone su duecentottantanove che domenica scorsa – una giornata di primavera qualunque se non fosse stato per il giorno delle Palme – sono volate via sprofondando nel ventre melmoso della terra invece di innalzarsi al cielo.

Io sono accasciata su tre di queste duecentocinque bare.

Muta. Immobile. Con gli occhi asciutti. Tutt’intorno solo il silenzio interrotto dalle parole del sacerdote che si sciolgono nell’aria. Non un pianto, né un lamento; il dolore è muto, ricacciato a forza nello stomaco perché non faccia troppo male.

Ci risvegliamo in un singhiozzo solo quando vengono nominati i nomi dei nostri cari; cognomi ripetuti di famiglie sfilacciate.

Alzo il viso per un momento fissando lo sguardo sull’orizzonte di bare marroni solcato di tanto in tanto da minuscole macchie bianche sulle quali se ne stanno adagiati – come macabri trofei – peluche colorati.

Le uniche grida che paiono levarsi al cielo.

©Coralba Capuani

(Tratto dal romanzo: La ricostruzione del cuore)

 

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