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I TRE MOSCHETTIERI, Alexandre Dumas

Di libri e di letture

Tous pour un, un pour tous.

Rimestando fantasia e verità nella coppa della menzogna temporale, non poteva che andar così.

Sono tre: Athos, Porthos e Aramis. Quando arriva il giovane e impulsivo guascone d’Artagnan, l’avventura prende vita in un evolversi rapido, rocambolesco, appassionante. Dumas è così abile a usare la penna della leggerezza che non c’è trasalimento per le imprecisioni storiche, né raccapriccio per i sanguinosi duelli o per le feroci dipartite. Si occhieggia, invece, con sorriso compiaciuto, alle audaci “capatine”. E sfugge un risolino divertito guardando il noioso Luigi XIII controllare i fermagli di diamanti della sua sposa, e ancor più rivolgendo lo sguardo al diabolico cardinale. Ah, gli amori, gli amori! I tradimenti, i tradimenti! Ah, gli intrighi, gli intrighi!

“Li si vedeva avanzare a braccetto, occupando tutta la larghezza della strada e avvicinandosi a ogni moschettiere che incontravano, tanto che alla fine la loro fu una marcia trionfale. Il cuore di d’Artagnan sguazzava nell’ebbrezza, mentre camminava fra Athos e Porthos abbracciandoli teneramente.”

E come quei parigini che dal 14 marzo al 14 luglio 1844 attesero ogni giorno l’uscita del giornale Le siècle per leggere incantati le avventure del cadetto di Guascogna e i tre moschettieri, anch’io non ho mancato al mio appuntamento quotidiano, Monsieur Dumas. Per la seconda volta. Siete un geniaccio, ve l’ho già detto. Però, vogliamo fare i complimenti anche al buon Auguste Maquet? Li merita, vi pare? E ogni volta mi chiedo se l’avete pagato.

©Librisuldivanodeipigri


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  • Editore: Feltrinelli; 20 edizione (5 maggio 2016)

  • Collana: Universale economica. I classici

  • Lingua: Italiano

  • ISBN-10: 8807902370

  • ISBN-13: 978-8807902376


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