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VITE CONGETTURALI, Fleur Jaeggy

Di libri e di letture



Thomas De Quincey

Si mise in cammino con un ombrello e un’edizione di Euripide in tasca. Thomas si avventurò nell’indigenza senza altra risorsa che il labile protocollo della parsimonia. A Londra non assaggiò il budino dei poveri, né le briciole del ricco, ma i rimasugli di un usuraio.

John Keats

Battersi era per lui come mangiare e bere. Cercava la compagnia di ragazzi combattivi, brutali, ma poiché era già incline alla poesia dovevano anche avere doti burlesche e comiche. La mera brutalità, senza la commedia, la finzione, la leggerezza, non lo interessava.

Marcel Schwob

Improvvisamente ebbe quindici anni e divorava la Grammaire comparée di Auguste Brachet. Suo zio, Léon Cahun, autore della Vie juive, divenne il suo tutore e maestro. Del resto, chi poteva essere il maestro di Schwob, se non un Cahun. E un Cahun conservatore alla Bibliothèque Mazarine.

Tre vecchi amori «terribilmente malinconici», disse la scrittrice durante un’intervista.

Tre biografie in 52 pagine. Tre vite in una manciata di parole. Poche? Potrebbe essere, se non fosse che la penna di Fleur Jaeggy è, riprendendo l’affermazione di Brodskij, come «il bulino di un incisore».

La sua, è scrittura minima, fulminea, è sequenza di bagliori improvvisi che svelano l’essenza dell’essere e il legame indissolubile tra vita e morte. È parola scarnificata che si fa suono, oltre che immagine indelebile; oltrepassa quel che lo sguardo corto distingue, e rivela ciò che esso non sa vedere. È sapiente gioco di sottrazione che, eliminata ogni mascheratura, si apre su un absolutum impalpabile e sorprendente, che ci è consentito intravedere, senza tuttavia poterlo cingere o penetrare.

©Librisuldivanodeipigri

 

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  • Editore: ‎ Adelphi (13 maggio 2009)

  • Lingua: ‎ Italiano

  • Copertina flessibile‏: ‎ 52 pagine

  • ISBN-10‏: ‎ 8845923789

  • ISBN-13: ‎ 978-8845923784

  • Peso articolo: ‎ 40,8 g

  • Dimensioni: ‎ 10.1 x 0.7 x 16.4 cm

 

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