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IL BALLO, Irene Nemirowsky

Di libri e di letture

Danielle Darrieux, Le bal, 1931

La scena si apre. Le gocce di cristallo del lampadario vibrano, mosse dall'aria della porta che si chiude. Il tintinnio si spegne nella voce sgradevole e sgraziata della signora Kampf.

Antoinette, sua figlia quattordicenne, la detesta profondamente. Ne ha timore, tanto che ha scordato il tempo in cui, piccina, la prendeva sulle ginocchia e la copriva di baci. Ricorda invece, molto bene, la sua voce irritata dire: “Questa marmocchia mi sta sempre tra i piedi... Mi hai macchiato il vestito con le tue scarpe sudice! Vai in castigo, ti servirà di lezione, mi hai sentito? Stupida!”

Sua madre la riprende continuamente, la mortifica, le rimprovera un comportamento inadeguato. Le aggiusta una ciocca ribelle e le ricorda che ora sono ricchi. E i ricchi non si comportano come lei. Lo sa questo, Antoinette, vero?

La famiglia Kampf è arricchita improvvisamente. Speculazione in borsa. E quando la ricchezza arriva così, inaspettatamente, può fare danni irreparabili. Se manca la testa, se manca una personalità che basta a se stessa, la trasformazione è inevitabilmente disastrosa. Così, la signora Kampf, diventa avida, ingorda, bramosa di affermarsi fra quella gente che mai, prima, l'avrebbe degnata di uno sguardo. Ma ora, la sua condizione sociale le consente di fare ciò che prima non poteva. Per esempio, organizzare un ballo.

Antoinette spalanca gli occhi. Possiamo immaginare come si sente. Il ballo è una favola, e questa non è racchiusa fra le pagine di un libro, ma fra le mura del palazzo lussuoso che abitano.

Sono 200 le persone che riceveranno l'invito. C'è di tutto, dalla vecchia prostituta al ex carcerato per questioni di truffa. Ma poco importa, sono ricchi, molto ricchi. Questo conta.

Antoinette sogna a occhi aperti. Si vede ammirata e chissà, forse corteggiata.

Sogna, appunto.

Lei non parteciperà al ballo, cosa mai le ha fatto pensare il contrario! No. Anzi, la sua camera serve per la festa. Lei dormirà nel ripostiglio, per una notte.

Quante signore Kampf ci saranno? Fameliche di ricchezza, disposte a tutto pur di arrivare. E arrivare dove?

Quante signore Kampf, ricche e aride. Noncuranti dei sentimenti altrui.

Antoinette è un’adolescente, con tutti i problemi, le contraddizioni, i sogni che hanno le ragazze della sua età. E come tutte le adolescenti ha un rapporto conflittuale con la madre. Ma non tutte le madri sono come Rosine. Lei non vuole che la figlia cresca, che occupi uno spazio preciso, definito. Antoinette non può diventare donna, non ora. Non ancora. Le toglierebbe visibilità.

Una rosa che fiorisce, annulla quella che appassisce.

La rosa ha le spine, può essere crudele.

Al fiore che sboccia non serve un ballo per affermarsi.

©Librisuldivanodeipigri

 

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  • Editore: Adelphi; 7 edizione (4 maggio 2005)

  • Collana: Piccola biblioteca Adelphi

  • Lingua: Italiano

  • ISBN-10: 8845919714

  • ISBN-13: 978-8845919718

 


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