Di libri e di letture
“… una pianta la si sposta dove può stare meglio, per una settimana ce la fa a sopravvivere sulla veranda. Se si sta via più a lungo, la si affida a qualcuno che la bagni, e può essere un po’ complicato. Perfino le piante diventano una responsabilità, come tutto quello di cui si ha cura e che non è in grado di decidere da sé.”
Una vita germoglia, un’altra appassisce. Nel mezzo tutte le tempeste e i bisogni e le assenze tessuti in un’organza di mestizia, ricamata con vaporosa levità e rarefatta ironia.
Non c’è trama nella pagina quotidiana dell’esistenza, ma va a comporre il romanzo della vita il cui disegno è noto: nascere, vivere, morire. Questo sa la vita sfiorita. Questo va scoprendo la novella vita.
Delicato come un acquerello, con qualche guizzo di china fra i colori, Il libro dell’estate è una favola gentile. Contenuta e garbata, sfiora senza toccare, scalda senza accendere. Poeticamente algida.
Algidamente poetica.
“Aha”.
E allora voglio tradurre l’insopportabile petulanza di Sofia come richiesta, prepotente e gridata, di quel mancato slancio istintivo e umano capace di attenuare, per quanto possibile, il dolore della perdita e il senso di smarrimento e rabbia.
Un modo per chiedere qualcosa di più. Alla nonna. E alla penna di Tove.
Fuoco e sale anziché algida poesia.
“Aha”, direbbe Sofia.
“Aha”, ripeterebbe la nonna.
“Aha”, aggiungo io. Perché? C’è una bambina di sei anni alle prese con l’elaborazione del lutto, e mai un abbraccio.
©Librisuldivanodeipigri
Vai al libro su Amazon: Il libro dell'estate
Editore: Iperborea; 9 edizione (2 luglio 2013)
Collana: Narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8870910075
ISBN-13: 978-8870910070
Comments