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LA NOTTE SEI TALMENTE VICINA CHE MI MANCHI, Massimo Botturi

Pagine da scoprire

Fotografia: Simon Chaput, Pauline, NY 5L, 2000

La notte è un giglio triste

una gazza, una feluca.

La notte ha le mie vertebre nude

il mio disagio, il fumo di chi aspetta l’amore.

Ha due candele, le chiama stelle e fa la romantica

ma bara!

La notte ha carte per le canzoni

per star solo, davanti a una barista dal seno prosperoso

ed un bicchiere unto d’inverno e di furbizia.

La notte sei talmente vicina che mi manchi

sorridi a qualche d’uno sognando chissà cosa

poi urli come gli alberi nani sotto il vento;

e torni al nulla fosse, come fa un pesce al mare.

La notte è delinquente e ribelle, è fannullona

disoccupata come le strade, senza niente

di sotto perché ama l’amore, quello tosto

pericoloso e incline all’acerbo.

E’ una chitarra, un tovagliolo bianco

col bacio di un rossetto. La notte è miserabile e ricca

è un sasso tondo, scagliato sullo stagno dei sogni

e tu respiri, come temessi il peso dell’ultimo

vai a fondo, come le trame in certi romanzi

oscuri e matti, anarchici come le carezze

come il nudo.

©Massimo Botturi


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