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MANHATTAN TRANSFER, John Dos Passos

Di libri e di letture

Manhattan skyline, from South Street and Jones Lane

Manhattan Transfer fu pubblicato nel 1925, quando Dos Passos era ancora dalla parte di Sacco e Vanzetti.

“Ciò che c’è di più tremendo a New York è che quando ne avete fin sopra i capelli, non sapete più in quale altro posto andare. È il tetto del mondo. La sola cosa che ci rimane è girare e girare come lo scoiattolo in gabbia”

In questa New York, madre abietta, spietata eppure splendida e seducente, nel cui ventre pullulano figlie e figli, schegge di vite e storie s’intersecano, si sfiorano e mai si toccano; creature in cerca della loro occasione. E un sogno: farcela. E NY “It’s the land of opportoonity”. Con improvvisi cambi d’inquadratura donne e uomini s’affacciano e svaniscono, disegnando sul fondale una storia unica, sociale. Dos Passos procede senza continuità narrativa, con uno stile cinematografico. Ne risultano immagini più che descrizioni, voci più che parole. Il ritmo è serrato, non concede soste e rende difficile ricordare i singoli personaggi. Rimane il rimpianto di non essere riusciti a trattenerli nella mente. Ma col tempo si affacceranno, nitidi o sfumati, per dire: Passammo, meteore senza scampo, per dar luce e colore alla città. È un canto per New York, impetuoso, irrefrenabile, elettrizzante e tragico.


©Librisuldivanodeipigri

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  • Editore: Baldini&Castoldi (28 settembre 2013)

  • Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.

  • Lingua: Italiano

  • ASIN: B010VOSFC4

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