Di libri e di letture
“Perché gli uomini cedono alle più grosse impressioni fisiche, ma sono troppo rozzi ancora per fare attenzione a quel che di più sottile e ineffabile circonda la nostra vita; non sanno ascoltare le voci delle cose che nella loro ignoranza essi credono mute”.
Fra il 1942 e il 1945 Alberto Savinio scrive freneticamente.
I motivi che accendono la creatività sono certamente l’entrata nella scuderia Bompiani, la diminuzione delle collaborazioni giornalistiche e la miseria nera causata dalla guerra. A tal proposito, Savinio scrive a Bompiani (al quale è legato da profonda amicizia) il 3 febbraio 1944: “Qui, vita tristissima, tragica, soprattutto umiliante”. Tre settimane più tardi riceve dall’editore un pacco di alimenti. Le sue parole di ringraziamento giungono con una nuova epistola: “Ti ringrazio, anzi ti ringraziamo tutti di cuore. Questo si chiama davvero nutrire i propri autori. Utilissima la crema di riso e il resto e simile alla biblica manna, ma quanto nutriente pure, quanto riconfortante, e non so se non di più, il pensiero di sostentare noi poveri assediati”, e dichiara d’esser pronto a consegnare un volume di racconti.
Tutta la vita esce nel 1946, anche se il colophon porta la data 1945.
Nei racconti di Savinio l’inanimato si anima, vive. Svela l’esistenza e i sentimenti umani. Quelli che non riconosciamo e che, qualora accadesse, non avremmo il coraggio di ammettere.
Gli oggetti accolgono e raccolgono. Tutto: faccende contorte, questioni irrisolte. Fatti inconfessabili e inconfessati.
Sollevano il velo dell’inconscio, aprono un varco sulle sue tortuosità. Con ironia. Per non turbare. Forse.
Scrittura ricca, musicale, raffinata. Alta. Surreale? Anche. Ma nel senso che intende Savinio:
“Per conto mio accetto l'affermazione ma sento il bisogno di commentarla. Il surrealismo per quanto io vedo e per quanto so, è la rappresentazione dell'informe ossia di quello che ancora non ha preso forma, è l'espressione dell'incosciente ossia di quello che la coscienza ancora non ha organizzato. Quanto a un surrealismo mio, se di surrealismo è il caso di parlare, esso è esattamente il contrario di quello che abbiamo detto, perché il surrealismo, come molti miei scritti e molte mie pitture stanno a testimoniare, non si contenta di rappresentare l'informe e di esprimere l'incosciente, ma vuole dare forma all'informe e coscienza all'incosciente. Mi sono spiegato? Nel surrealismo mio si cela una volontà formativa e, perché non dirlo ? una specie di apostolico fine. Quanto alla «poesia» del mio surrealismo, essa non è gratuita né fine a se stessa, ma a suo modo è una poesia « civica », per quanto operante in un civismo più alto e più vasto, ossia in un supercivismo. Queste indicazioni per capire meglio i racconti contenuti in questo libro.
©Librisuldivanodeipigri
Vai al libro su Amazon: Tutta la vita
Copertina flessibile: 241 pagine
Editore: ADELPHI (11 maggio 2011)
Collana: Piccola biblioteca Adelphi
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845925846
ISBN-13: 978-8845925849
Yorumlar