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Immagine del redattoreLibri sul divano dei pigri

UNA TERRA CHIAMATA ALENTEJO, José Saramago

Di libri e di letture

Caro José, mi sono trasformata in una formica, come quella che alza la testa al modo dei cani e guarda, dal basso verso l’alto, ciò di cui sono capaci certi esseri umani. Così ho assistito alla vita e alla morte in questa dura terra dell’Alentejo. Terra dura così come dura è la vita dei suoi poveri braccianti. Ho ascoltato le parole dei disperati e ho sentito la loro rabbia per le violenze e le ingiustizie patite. Ho sentito l’odore del sangue e quello del sudore e ho sentito il rumore delle botte e le grida di scherno durante le torture. Ho guardato gli occhi di una bambina, azzurri come il cielo, versarsi nel cielo azzurro degli occhi di suo nonno che ancora per un attimo la potrà respirare. Ho sentito il sale delle lacrime e la dolcezza dell’amore. Ho inspirato terra e polvere, pioggia e sole. Ho provato collera perché, se guardo oltre, vedo tante terre d’Alentejo e tanti soprusi che hanno attraversato indenni il tempo per annientare nuovi eroi. Ma i sogni non si fermano, e non si fermano le passioni.

Grazie José, per aver elevato a totale poesia i cenci degli oppressi, il pianto degli ultimi, la lotta per il diritto alla dignità.

©Librisuldivanodeipigri

 

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  • Editore: Feltrinelli (22 febbraio 2010)

  • Collana: Universale economica

  • Lingua: Italiano

  • ISBN-10: 880772183X

  • ISBN-13: 978-8807721830

 

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