LA FINE E L'INIZIO, Wislawa Szymborska
- Libri sul divano dei pigri
- 14 apr 2018
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 7 ago 2023
Poesia

Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.
C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C’è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C’è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c’è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non è fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C’è chi con la scopa in mano
ricorda ancora com’era.
C’è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto lì si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po' noioso.
C’è chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’è chi deve starsene disteso
con la spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
(da: Wislawa Szymborska, Vista con granello di sabbia)
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Editore: Adelphi; 9 edizione (5 maggio 2004)
Collana: Biblioteca Adelphi
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845918858
ISBN-13: 978-8845918858
Purtroppo è così. Ogni casa sventrata rappresenta delle vite spezzate, nel corpo e nell'anima. Pensavo a 1984 (che tu conosci bene), e alla frase "... la guerra ha cambiato carattere. Per essere più precisi, è mutato l'ordine gerarchico dei motivi per cui si combatte una guerra." Ed è così.
questa poesia è una fotografia della guerra che si sposta nel tempo, sempre uguale che sfiora le cause ma soprattutto le conseguenze, ieri nei servizi sulla Siria che trasmettevano in TV c'era un filmato: riprendeva l'angolo di un palazzo bombardato (in mezzo a un immensità di simili edifici) completamente aperto, si intravedeva quel che rimaneva di un divano, di un tavolo di pareti che magari ospitavano foto e quadri.. non so, qualcosa di molto simile visto in altri moltissimi filmati di altre guerre. Certo rispetto al costo delle vittime umane (sulla Siria non riesco ad esprimere con parole, e soprattutto sono incapace di avere un'opinione personale, quanto mi risulta difficile dare un senso a questa guerra) quello della distruzione materiale…